La decisione della Commissione grandi rischi comunicata dal ministro della Protezione Civile. Definita la zona rossa a rischio bradisismo
A oggi, “l’arancione non è all’orizzonte”.
Con queste parole, il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, ha comunicato in un punto stampa ufficiale la decisione della Commissione grandi rischi di non elevare dall’attuale “giallo” il livello di allerta per i Campi Flegrei.
“Ci prepariamo comunque a un eventuale passaggio a un livello superiore” ha poi precisato Musumeci, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi a cui, insieme agli esperti, hanno preso parte anche tutti i sindaci dell’area interessata, dando vita a “un confronto sereno, costruttivo e responsabile”.
Nell’occasione, ha spiegato il ministro, è stata anche definita la zona rossa legata al rischio bradisismo ed è stato dato il via libera al piano di comunicazione, che sarà redatto dalla Regione Campania, in stretta collaborazione con la Protezione civile, e sarà pronto per il 27 novembre.
L’allerta gialla ai Campi Flegrei
La Commissione grandi rischi, pur intensificando le esercitazioni sui luoghi interessati, ha dunque dichiarato di “mantenere l’allerta gialla”.
La decisione di “confermare ampiamente” il livello di attenzione già in atto non significa però che gli esperti non abbiamo riscontrato un’evoluzione del sisma.
“Il mondo scientifico – ha chiarito a riguardo il ministro della Protezione civile – purtroppo non ha certezza assoluta di fronte a eventi della natura. La zona è ballerina, ma siamo relativamente tranquilli: possiamo tenere sotto controllo quel territorio in tutte le sue manifestazioni. Non c’è allarme, va detto in maniera chiara”.
Un rallentamento del sollevamento medio
Tra gli esperti intervenuti al tavolo, insieme al capo del Dipartimento di Protezione civile, Fabrizio Curcio, anche i vertici dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, a partire dal presidente, Carlo Doglioni. Che ha nell’occasione evidenziato come il sollevamento medio dell’area “nell’ultima settimana ha avuto un rallentamento”.
Doglioni ha però aggiunto anche che, per quanto l’arresto dell’innalzamento dei Campi Flegrei di un centimetro e mezzo al mese a causa della sismicità (con un ritmo più che raddoppiato dal 2019) sia “una buona notizia”, al tempo stesso “è difficile pensare che non riprenda: è la natura che comanda. C’è un rischio imponderabile dal punto di vista vulcanico, ogni giorno”.
Pronti ad aumentare l’allerta
Nell’area interessata dal fenomeno, ha concluso il presidente Ingv, “vengono emesse milioni di tonnellate di gas. Ora serve un più attento monitoraggio da parte di Arpa”.
È anche per questi motivi che il ministro ha riferito alla Commissione Ambiente della Camera che ci si sta preparando a passare “rapidamente verso un livello di allerta superiore rispetto all’attuale giallo”. Va ricordato, al riguardo, che in caso di allerta arancione, dovrebbero tra l’altro essere evacuati 3 ospedali dell’area.
Intensificati monitoraggi e attività di prevenzione
“Nel corso della riunione del 27 e 28 ottobre – ha proseguito Musumeci – la Commissione grandi rischi ha dato avvio anche alla audizione di esperti italiani e stranieri, soprattutto con coloro che hanno una specifica competenza sui campi Flegrei. E l’insieme dei risultati scientifici rafforza l’evidenza del coinvolgimento di magma nell’attuale processo bradisismico di sollevamento del suolo”.
Il quadro complessivo rilevato dalla commissione ha dunque confermato la possibilità di un’evoluzione ulteriore dei processi in atto, ritenendo “opportuno che sia le attività di monitoraggio da parte dei centri di competenza, sia le attività di prevenzione da parte delle varie componenti del servizio nazionale di Protezione civile, si intensifichino ulteriormente”.
Zona rossa: 85 mila persone e 15 mila edifici, 3 ospedali, 125 scuole
Il tavolo di ieri a Palazzo Chigi, oltre che a confermare l’allerta gialla, è servito intanto per definire la “zona rossa” dei Campi Flegrei, dove sono più elevati i rischi legati al bradisismo.
Si tratta di una porzione di territorio che comprende parte del comune di Pozzuoli, parte di Bacoli e parte della Città metropolitana di Napoli, tra cui la pianura di Posillipo.
A essere coinvolte sono circa 85 mila persone e 15 mila edifici. “Continuiamo a lavorare – ha illustrato il ministro – per intensificare le esercitazioni di protezione civile e avviare nei prossimi giorni la ricognizione della vulnerabilità degli edifici pubblici e privati nell’area rossa”.
Il piano di comunicazione pronto il 27 novembre
Quanto infine al piano di comunicazione per gli abitanti, la cui realizzazione è stata assegnata alla Regione Campania dal decreto legge sui Campi Flegrei, “sarà pronto il 27 novembre”, ha annunciato Musumeci, precisando anche che “dovrà coinvolgere la popolazione scolastica”, in considerazione del fatto che “in quell’area ci sono circa 125 istituti”.
Alberto Minazzi