L’Unione Nazionale Consumatori annuncia che è partito il ripristino delle vecchie condizioni contrattuali per gli iscritti all’iniziativa
Nella vera e propria “giungla” delle bollette, arriva una buona notizia per i clienti del mercato libero di luce e gas che hanno sottoscritto negli scorsi anni un contratto con il prezzo della componente energia bloccato per un periodo di tempo definito che poi si sono visti aumentare la bolletta con la giustificazione della mancata risposta alla proposta di rinnovo delle condizioni contrattuali.
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, che proprio per affrontare questo problema aveva lanciato la campagna “#bolletteshock”, ha reso noto che “Enel Energia ha cominciato ad accogliere i reclami inviati dagli iscritti alla campagna, accettando la richiesta di rimborso integrale delle bollette, ossia ripristinando i vecchi prezzi, precedenti ai rinnovi contrattuali finiti nel mirino dell’Antitrust”.
Moduli pronti, richieste da accogliere
La notizia si lega alle segnalazioni di alcuni consumatori alla stessa Unione.
“In risposta al loro reclamo – prosegue Dona – Enel Energia ha ammesso che, nei loro casi, la comunicazione inviata tramite posta ordinaria non è stata recapitata per “indirizzo insufficiente””.
l rimborso, attraverso fattura di rettifica, “viene applicato anche agli utenti che nel frattempo hanno trasferito l’utenza ad altra società”, precisa il presidente.
“Ora – conclude Massimiliano Dona, invitando chi si trovasse in questa situazione a inoltrare la richiesta di storno all’azienda fornitrice, utilizzando il modulo scaricabile gratuitamente dal sito www.consumatori.it – vedremo quanti reclami verranno accolti. Anche perché il punto critico non è solo quello della corretta ricezione delle lettere, ma anche la modalità poco chiara con la quale si è informato il consumatore dei mega rincari in arrivo”.
Poca chiarezza nelle comunicazioni
Sul tema va ricordato che la regolazione di settore prevede che l’azienda possa, almeno 3 mesi prima della scadenza delle condizioni fissate, informare i clienti della variazione di quelle stesse condizioni con una semplice comunicazione.
A questo punto, se il consumatore non si attiva, le nuove condizioni vengono automaticamente accettate con il principio del “silenzio-assenso”.
Da inizio anno, l’Unc ha raccolto però centinaia di segnalazioni di poca chiarezza in questa comunicazione obbligatoria, che in alcuni casi sarebbe stata inviata con modalità non adeguate ad assicurare la prova della ricezione da parte del cliente o persino, nel caso di invio per e-mail, costruita in modo tale che finisse in spam.
“Ma soprattutto, i messaggi sono stati “affogati” in mezzo ad altri contenuti di tipo commerciale”, aggiunge l’associazione.
Inoltre, quando la comunicazione annuncia l’aumento, l’avviso si sarebbe limitato alla semplice comunicazione della componente materia prima, assicurando che, sottolinea l’Unc, “tali condizioni sono al momento le più vantaggiose”, riportando una tabella comparativa senza indicazioni sul prezzo precedente, anche se in realtà “i prezzi proposti erano di gran lunga più alti di quelli che il cliente stava pagando”. E anche il Garante ha aperto un’istruttoria.
Alberto Minazzi