Uno studio analizza le conseguenze dell’innalzamento del livello del mare sulle coste del Mediterraneo
Cambiamento climatico, aumento del livello del mare ed eventi estremi sempre più diffusi. Sono tre elementi strettamente correlati tra loro che stanno portando a impatti ambientali e socio economici preoccupanti. Secondo le proiezioni del Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti climatici IPCC gli effetti dell’innalzamento del livello del mare sono destinati a crescere progressivamente entro il 2150 fino a 1,5 metri con le gravi conseguenze che ne deriveranno.
Proprio questa tematica è al centro della pubblicazione curata dai ricercatori dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia INGV in collaborazione con in Radboud Radio lab, Department of Astrophysics, Radboud University, Nijmegen, Olanda, la Isotech Ltd Environmental Research and Consultancy di Cipro, il centro di Geomorfologia Integrata per il Mediterraneo e la Città di Venezia. In particolare lo studio ha analizzato il bacino del Mediterraneo concentrandosi sulla vulnerabilità di Venezia, particolarmente esposta alle inondazioni per innalzamento del mare e subsidenza del terreno.
L’impatto dell’innalzamento per la Laguna di Venezia
Secondo quanto dimostrano i dati dello studio, l’aumento del livello del Mediterraneo sta già avendo effetti sulle pianure costiere basse, i delta fluviali, le lagune e le aree di bonifica.
In particolare per la Laguna di Venezia, i ricercatori hanno messo in evidenza quali potrebbero essere gli scenari futuri di inondazione nel caso in cui non vi fosse la protezione del MOSE che dal 2020 di fatto salvaguarda la città dai sempre più numerosi eventi di acqua alta.
In un contesto che già si dimostra critico per gran parte delle coste, per il capoluogo lagunare lo è maggiormente in quanto il fenomeno viene amplificato dalla subsidenza, il lento processo di abbassamento del suolo causato da fattori geologici, ma aggravato anche dall’azione dell’uomo.
L’innalzamento del livello del mare è stato indotto dal riscaldamento globale dovuto alla sempre crescente concentrazione di gas serra nell’atmosfera causate dalle attività umane, a partire dal 1800 circa, inizio dell’era industriale. Un processo che sta innescando lo scioglimento delle calotte polari e dei ghiacciai e l’espansione termica degli oceani, portando a un continuo innalzamento dei livelli. La subsidenza naturale e antropica del terreno sta aumentando il rischio di inondazioni lungo le coste del Mediterraneo, causando la sommersione relativamente lenta di antichi insediamenti costieri di età romana e preromana, città storiche come Venezia e piccole isole.
La debolezza delle coste mediterranee, nel capoluogo lagunare strumenti politici con azioni efficaci
Lo studio ha mostrato la debolezza delle coste del Mediterraneo agli effetti dell’innalzamento del mare. Mentre questo sta portando a un numero crescente di eventi estremi il ritmo di crescita è sempre più sostenuto e sta mettendo a rischio inondazione molte migliaia di km quadrati di coste.
In questo quadro poco rassicurante i ricercatori hanno anche rilevato che le parti interessate non sono adeguatamente informate e mancano informazioni scientifiche pertinenti e di facile comprensione sia sugli impatti attuali, sia sull’evoluzione del cambiamento climatico e dell’innalzamento.
Un altro punto rilevante emerso è che il cambiamento climatico e l’innalzamento del mare dovrebbero essere considerati nella progettazione di tutte le nuove infrastrutture che potrebbero influenzare l’evoluzione delle coste, comprese quelle costruite nell’entroterra.