Il Venezia FC torna in serie A dopo 19 anni e, per tredicesima volta nella sua storia, giocherà il massimo campionato.
Un traguardo meritato e rincorso, costruito giorno per giorno ma che giunge comunque inaspettato. Considerando le “corazzate” Monza e Lecce, in primis, che, mancata per un soffio la promozione diretta in serie A, sembravano le reali candidate alla promozione ai play-off.
E invece a giocarsi gli spareggi promozione sono state Venezia e Cittadella. I “clochard”, le squadre senza casa, come qualcuno le ha ironicamente definite, visto che sia il Penzo che il Tombolato, i rispettivi stadi, non sono omologati per ospitare la serie A.
Una stagione a sorpresa
Lo scorso agosto il Venezia FC veniva considerato la Cenerentola della serie B, una squadra relegata dalla Gazzetta dello Sport in quarta fascia, all’ultimo posto, come sicura retrocessa.
E invece ieri, fin dal tardo pomeriggio, sono calati al Penzo, dalla terraferma, dalle isole, Pellestrina inclusa, e da tutti i sestieri di Venezia, centinaia di tifosi per salutare l’arrivo dei giocatori e incitarli, sia pur fuori dagli spalti.
Interdetto causa Covid l’ingresso allo stadio, ultras e appassionati di ogni età, si sono dovuti accontentare di uno schermo, neanche tanto maxi, allestito fuori da un locale in Via Garibaldi.
Una scena surreale: la TV sintonizzata su DAZN andava a scatti, tanto che le immagini in diretta erano sfalsate di circa un minuto e così, quando al 93° Bocalon ha segnato l’agognato gol del pareggio, i tifosi che stavano guardando la partita sui propri cellulari hanno esultato mentre gli altri addossati allo schermo Tv erano ancora in sofferta apprensione.
Poi il delirio collettivo e l’esultanza, nonostante il coprifuoco, in Piazza San Marco con cori, canti, fumogeni e persino qualche fuoco d’artificio.
I veneziani doc: Bocalon
Un veneziano doc ha suggellato la meritata promozione del Venezia FC in Serie A, Riccardo Bocalon, soprannominato “Il Doge”. Dopo una stagione di alti e bassi partendo quasi sempre dalla panchina, nella finale del ritorno dei play-off il centravanti lagunare ha realizzato, nell’ultimo minuto di recupero, il gol del pareggio, assicurando, di fatto, il passaggio in Serie A al Venezia.
Queste le sue parole nel post partita: “Sono nato a dieci minuti da qui, sono veneziano, la mia famiglia è veneziana, così come mia moglie. questa è una cosa veramente incredibile, nessuno può capirla. L’ho sognata dal primo giorno che sono tornato qui, dovevo prendermi delle rivincite. Dopo una retrocessione di due anni fa nei play out con la Salernitana questo penso sia il giusto premio per non aver mollato mai”.
I veneziani doc: Poggi e Collauto
Veneziano lo è anche Paolo Poggi, ex bomber del Venezia, dell’Udinese in Serie A, e non solo, poi responsabile dei progetti internazionali della squadra della sua città, oggi alla guida dell’area tecnica.
Ad affiancarlo un altro veneziano doc, l’ex centrocampista Mattia Collauto, 200 presenze in gare ufficiali con la maglia del Venezia FC, poi responsabile del settore giovanile e, dal 2020, nuovo Direttore Sportivo del club. Non sarà un caso se il Venezia FC abbia ritrovato la serie A quando, a ricoprire importanti ruoli dirigenziali in seno alla società, sono stati scelti due veneziani che da sempre hanno avuto a cuore le sorti della squadra e della città.
Poggi: l’intervista
Paolo Poggi, il mattino dopo l’impresa del suo Venezia, è pronto per un intervista.
Quale è il segreto di questa squadra ?
“Non credo ci sia un segreto, credo ci sia passione, professionalità, voglia di programmare, tutti elementi che ci hanno portato ad ottenere questo importante risultato, raggiunto forse anche prima del previsto”.
Senza snaturare una squadra che funziona già bene e senza spendere follie, quali sono gli obiettivi per renderla competitiva nella Serie A ?
“L’attuale Venezia FC è già una buona squadra, cambiando categoria cercheremo di rinforzarla, se possibile, più che altro dovremo continuare a fare scelte mirate su giocatori il più possibile adatti alla nostra filosofia, a prescindere dai soldi. Anche quest’anno abbiamo fatto questa scelta che si è rivelata fortunata e proseguiremo su questa strada anche l’anno prossimo senza spaventarci troppo”.
Andrà via Maleh, una pedina importante del Venezia, bisognerà trovare un sostituto adatto…
“Sapiamo che Youssef probabilmente non sarà con noi la prossima stagione, cercheremo di sostituirlo con giocatori che abbiano, più o meno, le sue caratteristiche, ci muoveremo nell’ottica di soddisfare il più possibile le nostre necessità. Ci sarà da lavorare sicuramente, ma siamo qui per questo”
Si potrà giocare allo stadio Penzo ?
“Il nostro Andrea Cardinaletti (dallo scorso febbraio Special Advisor con delega allo sviluppo delle infrastrutture legate al Club, ndr), ha detto che farà il possibile, insieme all’Amministrazione comunale, per garantire la possibilità ai tifosi di vedere le nostre partite di serie A al Penzo. Questo è il nostro obiettivo”.
E Paolo Zanetti, già nel mirino di altre compagini di Serie A, sarà ancora l’allenatore del Venezia?
“Me lo auguro, al di là del fatto che c’è un contratto in essere, anche per lui sarebbe saggio e conveniente fare un altro anno in ambiente che conosce e con una squadra che ha plasmato con le sue mani”.
C’è in programma una festa per la promozione?
“Ci sarà, ci stiamo organizzando, oggi festeggiamo noi, internamente e poi vedremo cosa ci consentiranno di fare nel rispetto delle regole. Sarà una festa in entrambe le città, a Mestre e nella città storica, come è giusto che sia”.
Una domanda che proviene dal Club Alta Marea. Esiste la possibilità di sviluppare le relazioni con le varie componenti del tifo, strutturando un rapporto più continuativo che non si limiti solo agli incontri conviviali?
“E’ una cosa di cui si potrà parlare in seguito, e siamo ben disposti a confrontarci su questo”
E ieri, a fine partita, non è mancato il tweet del sindaco Luigi Brugnaro: “Siamo tornati in Serie A. Una giornata storica per Venezia. Immensi tutti…giocatori, staff, allenatore, società, dirigenza e tifosi. Una grande squadra, una grande città. Grazie Ragazzi. Adesso bisogna fare lo stadio e il palazzetto”.
Claudia Meschini