Il messaggio della campionessa, testimonial della campagna “#nontuffarti” del Comune veneziano
Grazie ai tuffi, Tania Cagnotto è diventata una campionessa di livello olimpico e un personaggio conosciuto anche al di là del contesto sportivo, al punto da spingere il Comune di Jesolo a dedicarle, il prossimo 9 agosto, un tratto del “Lungomare delle Stelle”, tra Federica Pellegrini e Katia Ricciarelli.
La campagna “#nontuffarti”
È dunque significativo che sia stata proprio la miglior tuffatrice italiana di tutti i tempi, in vista della cerimonia di intitolazione nella località balneare veneziana, a lanciare il messaggio “Un tuffo può anche rovinarti la vita”, scegliendo di diventare testimonial della campagna di sensibilizzazione “#nontuffarti” promossa dal Comune jesolano in collaborazione con l’Ulss 4 Veneto Orientale.
Il tema dei tuffi dai pontili collocati sul lungomare di Jesolo, del resto, è da anni al centro dell’attenzione, con diversi episodi di cronaca di tuffatori che, dopo la loro prodezza, hanno riportato danni permanenti. Il divieto di tuffarsi dai moli o dai pennelli presenti nel litorale è così riportato già in un’ordinanza risalente al 2013.
I pontili: opere di difesa, non trampolini
“È bello – ha dichiarato Tania Cagnotto – divertirsi al mare, giocare con l’acqua, tuffarsi in mare: e lo dice una persona che ha fatto di questa passione il suo lavoro Ma i tuffi vanno fatti in mare aperto, non dai pontili, dove l’acqua è bassa e c’è il rischio di impattare sul fondale. Non possiamo permettere che una leggerezza possa rovinare l’esistenza ai giovani che vengono in vacanza a Jesolo”.
Come ricorda infatti il Comune di Jesolo, “il pontile non è un trampolino”.
“I tuffi, uno dei divertimenti più amati dell’estate – prosegue la pagina dedicata nel sito istituzionale, che ricorda come queste strutture non siano riservate ai bagnanti, ma opere di difesa costiera – possono trasformarsi in vera tragedia se fatti dai pontili”.
Fondali bassi e rischi per la salute
La già citata ordinanza del 2013 motiva il divieto con la “scarsa profondità delle acque adiacenti”.
Anche con l’alta marea, spesso non si raggiunge il metro di profondità. Tuffarsi dai frangiflutti, dunque, rischia di provocare un forte urto sul fondale, che causa spesso danni alla colonna vertebrale, lesioni midollari gravi, danni irreversibili e altamente invalidanti.
“Ho accettato subito – conclude Cagnotto – la proposta del sindaco Christofer De Zotti di prestare la mia immagine per questa campagna contro i tuffi dai pontili. Ai giovani dico: divertitevi, giocate, scherzate, ma sempre usando il buon senso e rispettando le regole. Perché ci possa essere sempre il sorriso nelle vostre giornate”.
Alberto Minazzi