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Bricole di ricarica: superati i 100.000 euro con il crowdfunding

Bricole di ricarica: superati i 100.000 euro con il crowdfunding

Obiettivo raggiunto. Anzi, adddirittura superato, rispetto ai 100.000 euro inizialmente fissati come traguardo minimo (la soglia massima è 250.000 euro). Al punto che si è deciso di prorogare fino al 22 dicembre la campagna di crowdfunding sul sito ecomill.it per sostenere l’iniziativa volta a creare in Laguna la rete infrastrutturale per la ricarica dei motori elettrici delle imbarcazioni.

A oggi, sono 63 gli investitori, per complessivi 115.750 euro raccolti, che hanno scelto di aderire al progetto “e-dock – La rivoluzione della mobilità nautica parte da Venezia, promosso da e-Concept, l’innovativa start-up con sede a Venezia.

Il crowdfunding

Attivato sulla piattaforma Ecomill, prevede la possibilità di effettuare a sostegno del progetto un investimento che può andare da un minimo di 500 euro a un massimo di 224 mila euro. Cifre che usufruiscono di una detrazione Irpef al 50% per le persone fisiche e di una detrazione Ires al 30% per le persone giuridiche.
Sono previste 2 tipologie di azioni. Le “Quote B” comprendono i versamenti al di sotto dei 30 mila euro e danno all’investitore solo diritti patrimoniali. Per avere accesso alle “Quote A”, con i relativi diritti amministrativi in aggiunta a quelli patrimoniali, l’investimento minimo deve dunque superare quota 30 mila euro.

Il progetto delle bricole con ricarica

I fondi raccolti serviranno a sostenere il progetto della prima infrastruttura di ricarica per la nautica elettrica, pensata in primo luogo per la Laguna. E, in particolare, il progetto e-dock: la prima bricola elettrificata che garantirà l’alimentazione delle imbarcazioni da diporto, da lavoro o per trasporto passeggeri.
Un progetto per il quale è stato depositato l’apposito brevetto, attualmente in corso di approvazione.
L’infrastruttura complessiva si completerà con colonnine di ricarica da molo o da terraferma e boe da ormeggio o ancoraggio.

La scelta di Venezia

La disponibilità di un’infrastrutturazione di ricarica per le barche consentirà di favorire, attraverso il progressivo passaggio dell’alimentazione da quella tradizionale a quella elettrica, il raggiungimento di una serie di importanti obiettivi ambientali. Anche perché sarà garantita la provenienza dell’energia erogata da sole fonti rinnovabili.
In particolare, con la motorizzazione elettrica si ridurranno le emissioni dovute al traffico nautico e l’inquinamento dell’acqua e acustico.
Un obiettivo che si sposa perfettamente con il piano di completa elettrificazione della nautica che la città di Venezia, primo mercato di riferimento con 26.300 imbarcazioni registrate a uso diportistico e oltre 1.400 per il trasporto pubblico in conto proprio o in conto terzi, si è posta entro il 2030.

Le tempistiche

La prima bricola è stata prodotta e posizionata negli scorsi mesi.
Il piano industriale prevede, per il 2021, la prima fase dell’espansione commerciale: quella nella realtà veneziana, che passa anche attraverso la promozione all’interno del Salone Nautico. Successivamente, insieme alla realizzazione dei prototipi delle colonnine e delle boe chiamate a completare l’infrastruttura, si punterà anche sul resto d’Italia.
L’inizio delle vendite di colonnine e boe è infine previsto a partire dal 2022, insieme all’inizio dell’espansione commerciale nel resto d’Europa.

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