L’anno accademico di riferimento del bando è il 2018/2019
Non è una vera e propria borsa di studio e quindi non richiede obbligatoriamente voti da primi della classe o particolari difficoltà economiche del nucleo familiare.
È infatti sufficiente essere in regola con gli esami e avere una media tutt’altro che irraggiungibile, ovvero 24.
Rispettando questi requisiti minimi, tutti gli studenti universitari potranno richiedere dall’Inps fino a 2.000 euro come contributo a sostegno dei propri studi. Presentando semplicemente, a partire dal 27 gennaio, una domanda on-line all’istituto previdenziale.
Chi ha diritto al bonus
I destinatari del bonus universitari 2021, istituito dall’Inps con uno specifico bando di concorso, sono tutti gli iscritti ai corsi di formazione superiore. Ovvero quelli proposti dalle università, pubbliche e private, ma anche dai conservatori, dagli istituti musicali e dalle accademie di belle arti.
In tutti questi casi, il contributo erogato è stato fissato in 2.000 euro. Le borse di studio previste per questa prima fattispecie sono complessivamente 9.055.
Il bando è aperto per gli studenti maggiorenni fino ai 32 anni di età alla data di scadenza del bando.
Sostegno anche per il post laurea
Un contributo di valore dimezzato, pari a 1.000 euro, potrà invece essere richiesto dagli iscritti ai corsi di specializzazione post laurea. In questo caso, le borse disponibili sono in totale 305. In tutti i casi, è escluso il conferimento del contributo qualora lo studente abbia già conseguito un titolo del medesimo livello per quello per il quale concorre.
Così come non si deve aver fruito, per l’anno accademico 2018/19, di analoghi contributi di valore superiore al 50% del bonus messo a concorso.
Altri requisiti
Chi richiede il bonus dovrà dimostrare di essere in regola con gli esami previsti dal proprio piano di studi e non risultare fuori corso.
Il requisito va riferito all’anno accademico 2018/19. La media dei voti non dovrà inoltre essere inferiore a 24 (su 30) e, nel caso di conseguimento del diploma di laurea nell’anno accademico 2018/19, il voto finale deve essere stato pari ad almeno 88/110.
Per accedere al beneficio, nel caso di iscritti ai corsi post-laurea, il percorso di studi universitari dovrà invece essersi concluso con un voto superiore a 92 (su 110). Non sono però ammessi al bonus i vincitori del bando Inps “Collegi universitari” per l’anno accademico per il quale si concorre.
I richiedenti devono essere figli degli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, alla Gestione assistenza magistrale o al Fondo Ipost, oppure dei pensionati utenti della Gestione dipendenti pubblici. Ai figli, che devono essere regolarmente affidati ai genitori titolari del diritto, sono equiparati gli orfani, i non riconosciuti dall’altro genitore e i figli di genitore riconosciuto permanentemente inabile a qualsiasi attività lavorativa.
La domanda
Lo studente richiedente deve essere in possesso dell’identità digitale Spid personale. La domanda va infatti presentata esclusivamente in via telematica, sulla piattaforma specifica messa a disposizione on-line dall’ente. E, tra i presupposti generali previsti dall’Inps per avere accesso ai servizi digitali attraverso il proprio profilo personale, lo Spid è da ottobre prerogativa imprescindibile insieme a codice fiscale, Pin, Cie e Cns.
Gli studenti avranno poco più di un mese per presentare le loro domande, nelle quali andrà inserito anche l’Iban per l’accredito dell’importo. La piattaforma sarà infatti attivata mercoledì 27 gennaio si chiuderà il 1 marzo 2021. In caso di errore, sarà necessario inoltrare una nuova domanda, che annullerà automaticamente la precedente. Ricevuta la domanda, l’Inps invierà ricevuta di conferma all’indirizzo e-mail indicato all’atto dell’iscrizione.
La graduatoria
Le domande valide ricevute saranno inserite dall’Inps in una apposita graduatoria, pubblicata on-line, che determinerà la concreta assegnazione del bonus.
Tale assegnazione sarà comunque anche comunicata agli interessati via e-mail o sms. La graduatoria sarà determinata sulla base di due fattori. Il primo è il coefficiente economico familiare “Isee”, che assegna da un massimo di 14 punti (per i soggetti ricadenti nella fascia inferiore a 8.000 euro) a un minimo di 2 punti (reddito familiare superiore a 40.000 euro). L’Isee potrà essere richiesto anche on-line sul sito dell’Inps.
Ai punti ottenuti sulla base di questo fattore si aggiungeranno quelli derivanti dalla media ponderata dei voti universitari ottenuti dallo studente nell’anno accademico 2018/19. In caso di situazioni di parità, il posto nella graduatoria sarà determinato in primo luogo facendo riferimento all’Isee, con prevalenza dello studente con reddito familiare più basso. Qualora persista la parità, verrà poi presa in considerazione l’età anagrafica, con il miglior posizionamento assegnato allo studente più giovane.