Dalla Carta risparmio spesa a Bonus sociale bollette e Bonus affitto giovani: le opportunità per chi ha redditi bassi. Come funziona l’Indicatore
Il sistema di aiuti sociali del Governo è cambiato, ma non mancano i bonus che sono rimasti in piedi dopo il passaggio al nuovo approccio.
Misure destinate in particolare alle famiglie più disagiate e basate sempre sull’ormai fondamentale Indicatore della Situazione Economica Equivalente, più noto con l’acronimo Isee.
Ma non sempre le soglie fissate per quello che, sostanzialmente, è il frutto dell’applicazione di un algoritmo matematico sono così basse da risultare sostanzialmente inaccessibili alla maggioranza della popolazione. Perché, a incidere sul calcolo, non sono solo redditi e patrimoni del nucleo familiare.
A giocare un ruolo determinante è infatti anche il numero di componenti della famiglia, così come l’eventuale presenza di disabilità all’interno della stessa. Un Isee di 15 mila euro, dunque, non è lontano dalla situazione di molti. E, con esso, è possibile ricevere dei bonus che possono aiutare a far fronte ad alcune spese in un momento di difficoltà economica.
Da luglio la Carta risparmio spesa
L’ultima Legge di bilancio ha istituito la “Carta risparmio spesa 2023”, che si prepara a entrare nel vivo dal prossimo luglio.
A maggio, infatti, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il relativo decreto attuativo. Si tratta di una carta prepagata da 382,50 euro spendibili per beni alimentari e di prima necessità, ritirabile presso gli uffici postali.
Come ha chiarito l’Inps, le famiglie con Isee fino a 15 mila euro non dovranno presentare alcuna domanda: sarà il Comune di residenza a comunicare ai beneficiari le modalità di ritiro della Carta.
Al riguardo, va soltanto aggiunto che non la riceveranno, in quanto i due benefici sono incompatibili, i nuclei che già ricevono misure di sostegno come il reddito di cittadinanza.
Bonus sociale bollette
Viene riconosciuto in automatico, ma ai soli nuclei familiari che hanno presentato la Dichiarazione Sostitutiva Unica per il rilascio dell’Isee, anche il cosiddetto “Bonus sociale bollette”, che prevede per chi ha un Indicatore inferiore a 15 mila euro l’applicazione direttamente in bolletta degli importi dovuti per le utenze di elettricità e gas naturale.
La soglia Isee è stata portata a inizio anno da 12 a 15 mila euro e la misura, inizialmente valida per il solo primo trimestre 2023, è stata estesa al 30 giugno con la proroga contenuta nel Decreto Bollette di fine marzo. In concreto, il bonus si traduce in un azzeramento degli oneri generali di sistema per il gas e in un annullamento di quelli per le utenze elettriche in bassa tensione, oltre alla riduzione dell’Iva sul metano al 5% e alla possibilità di pagare le bollette in 10 rate.
Bonus affitto giovani
Non fa riferimento all’Isee, ma al reddito complessivo (che non deve superare i 15.493,71 euro), e si rivolge ai soli giovani tra 20 e 31 anni non compiuti, il Bonus affitto che può essere richiesto dai giovani per ottenere sotto forma di detrazione d’imposta uno sconto del 20%, per un massimo di 2 mila euro, sul canone di affitto.
Il bonus è valido sia per l’affitto di un intero appartamento che per quello di una singola stanza all’interno di un immobile, purché lo stesso sia utilizzato come residenza stabile e la proprietà non sia in campo a familiari del giovane. L’agevolazione è valida per 4 anni dalla stipula del contratto e va richiesta attraverso la dichiarazione dei redditi.
Isee: cosa c’è da sapere
Istituito nel 1998 per la definizione delle soglie sotto le quali si ha diritto ad agevolazioni e prestazioni assistenziali, l’Isee, ottenibile dall’Inps dopo la presentazione della Dsu, si basa sui redditi complessivi e sul 20% del valore del patrimonio immobiliare e mobiliare del nucleo familiare. Il risultato viene quindi diviso, sulla base dell’algoritmo di calcolo modificato nel 2016, per il parametro della scala di equivalenza.
Il parametro considera in primo luogo il numero di componenti della famiglia, con un valore che cresce progressivamente da 1 (in caso di un solo componente) a via via 1,57, 2,04, 2,46, 2,85, aumentando poi di 0,35 per ogni ulteriore componente. Altri 0,5 punti vengono attribuiti in caso di presenza dei componenti disabili e sono previste maggiorazioni sulla base del numero e dell’età dei figli.
Alberto Minazzi