Ritorna in discussione alla Camera dei deputati la proposta di legge, già presentata il 13 ottobre 2022, che prevede agevolazioni per le coppie di sposi under 35
Non si tratta di un vero e proprio bonus ma di agevolazioni fiscali e interventi per favorire l’accesso al credito per le spese connesse alla celebrazione del matrimonio religioso.
Così, se la proposta lanciata nel 2022 sarà approvata da Camera e Senato e pubblicata in gazzetta Ufficiale diventerà meno oneroso sposarsi in chiesa per le coppie che hanno meno di 35 anni.
Il cosiddetto bonus matrimonio religioso nascerebbe infatti proprio per mettere un freno al calo dei matrimoni in Italia, in particolare tra i giovani, che ha come causa principale la spesa esorbitante che comporta l’organizzazione dell’intera cerimonia.
In che cosa consiste l’agevolazione
La proposta guarda in direzione del riconoscimento della possibilità di una detrazione da applicare all’imposta lorda Irpef del 20% delle spese sostenute per il matrimonio e fino a un massimo di 20 mila euro. Misura da riconoscersi all’interno della dichiarazione dei redditi nella sezione spese movimentate riguardanti la celebrazione del matrimonio religioso.
Il rimborso sarebbe riconosciuto in 5 quote annuali dello stesso importo e ripartito tra gli aventi diritto.
Consentirebbe di ottenere una detrazione su qualsiasi spesa relativa a cerimonia e festeggiamenti: dagli abiti ai fiori, al conto del ristorante, fino alle bomboniere, al parrucchiere, al make up e al servizio fotografico.
Qualora il “bonus” passasse, perché l’agevolazione sia riconosciuta ciascuna spesa dovrà essere effettuata tramite bonifico bancario o carta di credito o debito.
Tale detrazione, dal punto di vista normativo, rispetterebbe la procedura indicata nel Testo Unico sulle Imposte dei Redditi, come indicato nella riforma fiscale 2024.
I requisiti per i potenziali beneficiari dell’agevolazione
Il bonus matrimonio prevede che ne abbiano diritto solo le coppie al di sotto dei 35 anni che scelgano di celebrare un matrimonio religioso, in chiesa o in un luogo di culto specifico.
Un altro requisito legato alla proposta è che entrambi gli sposi abbiano la cittadinanza italiana da almeno dieci anni. Per quanto riguarda il reddito, l’Isee complessivo riferito all’anno precedente in cui l’agevolazione sarà richiesta deve essere non superiore a 23 mila euro o 11.500 a persona.
La misura complessiva costerebbe circa 716 milioni di euro.