Sbloccato da febbraio il contributo a favore di chi ha figli. Durerà fino al 2026
Con un mese di ritardo, dovuto all’assenza di una circolare operativa, dal 1° febbraio è diventato operativo il bonus fiscale previsto dal Governo per le lavoratrici, dipendenti pubbliche e private, che sono anche madri.
Per il primo anno andrà a tutte coloro che hanno 2 figli, di cui almeno uno under 10.
Nel 2025 e 2026, invece, i figli dovranno essere 3, con il più piccolo sotto i 18 anni.
Se però il terzo figlio o il secondo (solo per il 2024) nasce in corso d’anno, il riconoscimento del bonus avverrà a partire dal mese di nascita.
Un contributo, attribuito direttamente in busta paga senza necessità di alcuna richiesta, che riguarderà fino al 2026 circa 571 mila donne nel solo settore privato e potrà raggiungere un massimo di 3 mila euro l’anno. Ovvero 250 euro al mese, con una serie di requisiti e di casistiche previste nell’apposita circolare dell’Inps.
Bonus mamme lavoratrici: chi ne ha diritto
L’esonero contributivo riguarda anche le mamme lavoratrici nel comparto agricolo e quelle con contratto di apprendistato, ma non le lavoratrici domestiche.
La circolare che ha sbloccato la situazione prevede anche, a titolo esemplificativo, alcune casistiche relative ai requisiti relativi ai figli.
Nessun diritto è riconosciuto alle madri di figli, anche in numero superiore a 3, se questi sono tutti maggiorenni. Non è però prevista, specifica l’Inps, alcuna decadenza dal diritto in caso di premorienza di uno o più figli, nelle ipotesi in cui uno dei figli non conviva con la madre o sia affidato in via esclusiva al padre e qualora uno dei figli fuoriesca dal nucleo familiare.
La fine del beneficio
Il diritto viene invece meno al compimento del 18° anno di età del minore dei tre figli o del 10°, nel corso del 2024, per le madri che hanno 2 figli di cui uno sotto i 10 anni.
Anche in questo caso, la data di termine del bonus fa riferimento al mese. Se cioè, per esempio, il figlio in questione compie gli anni il 18 luglio, l’esonero viene riconosciuto fino al 31 luglio.
Nel caso particolare in cui una madre di 2 figli, di cui il più piccolo di età inferiore a 10 anni, che sia in attesa del terzo, che però nascerà nel 2025, la situazione è articolata. La lavoratrice potrà infatti godere del bonus fino al 31 dicembre 2024 come tutte le altre madri in possesso dello stesso requisito. Poi, l’anno successivo, la riduzione contributiva sarà sospesa fino al mese di nascita del terzo figlio e, da allora, proseguirà fino a tutto il 2026.
Alberto Minazzi