Con l’aggiornamento della piattaforma, il contributo fino a 250 euro e gli arretrati potranno essere erogati in busta paga. E’ necessario farne richiesta
Fino a oggi, a godere del “bonus mamma lavoratrice 2024”, una delle misure decise dal Governo per quest’anno a sostegno delle famiglie, sono state solo le dipendenti del settore privato.
Le lavoratrici pubbliche, pur avendo maturato da gennaio il diritto al contributo fino a un massimo di 250 euro mensili, non hanno invece potuto usufruirne.
La situazione, adesso, sembra però prossima allo sblocco.
Con l’aggiornamento della piattaforma NoiPA, che si prevede possa essere completato nelle prossime settimane, il bonus potrà infatti essere concretamente erogato, insieme agli arretrati, probabilmente già nella busta paga di maggio.
Il bonus mamme lavoratrici 2024
La misura consiste nell’esonero della contribuzione previdenziale del 9,19% che deve essere versata per la lavoratrice.
La cifra, di conseguenza, anziché finire nelle casse dell’ente previdenziale, contribuirà ad aumentare l’importo della retribuzione della dipendente madre in possesso di determinati requisiti.
Ad avere diritto al bonus saranno infatti solo le madri con contratto a tempo indeterminato (anche part time, in somministrazione, apprendistato o nel settore agricolo, con la sola esclusione delle lavoratrici autonome e domestiche) e almeno 2 figli a carico, di cui 1 sotto i 10 anni. È già previsto l’innalzamento, finita la fase sperimentale, a 3 dal 2025.
Il contributo sarà erogato fino a dicembre 2026 o fino al raggiungimento della maggiore età da parte del figlio più piccolo.
L’importo è determinato in base allo stipendio, con una quota massima di decontribuzione di 8,06 euro al giorno per contratti che iniziano nel corso del mese, e gli arretrati già maturati sono corrisposti con la prima mensilità.
La domanda
Il bonus non è automatico, ma è necessario presentare apposita richiesta.
Le dipendenti pubbliche possono già farlo con un’autocertificazione consegnata all’ufficio competente della propria Amministrazione e contenente tra l’altro i codici fiscali dei figli a carico. Nella piattaforma NoiPA sarà inserita un’apposita funzionalità nella sezione “Gestione stipendi” dell’applicativo.
Quanto alle lavoratrici del settore scolastico, la richiesta di contribuzione va inoltrata attraverso il portale del Ministero dell’Istruzione ed è prevista, come eccezione alla regola generale, che chi ancora non lo ha fatto, non riceverà il bonus da maggio, potendo comunque fare richiesta per i prossimi mesi e ricevere arretrati fino a 1.250 euro.
Alberto Minazzi