Firmato dai ministri del Lavoro e dell’Economia il decreto attuativo che sblocca l’esonero contributivo previsto dal decreto Coesione
L’ingresso nel mondo del lavoro per i giovani sotto i 35 anni che non hanno mai svolto nessun impiego a tempo indeterminato potrebbe d’ora in poi diventare meno complicato. È l’obiettivo a cui mira una misura voluta dal Governo, non nuova, essendo già stata prevista nel decreto Coesione. Adesso, però, dopo aver ottenuto lo scorso 31 gennaio l’autorizzazione dalla Commissione Europea entra nel vivo grazie al via libera sancito dalla firma dei ministri del Lavoro, Marina Calderone, e dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sul decreto attuativo necessario per sbloccarla, che sarà ora sottoposto al vaglio dei competenti organi di controllo.
Bonus giovani: in cosa consiste
Il cosiddetto “Bonus giovani” si traduce concretamente in un esonero contributivo previsto a favore dei datori di lavoro privati. Per aver diritto allo sgravio è necessario, in alternativa, assumere un under 35 con contratto non dirigenziale a tempo indeterminato o trasformare il contratto in vigore con il giovane da tempo determinato a indeterminato. In questo caso viene meno, per un periodo massimo di 24 mesi, l’obbligo di versare i contributi previdenziali per ogni lavoratore che ricada nella casistica prevista dal decreto.
Sono esclusi dal beneficio i datori di lavoro che, nei 6 mesi precedenti all’assunzione che dà diritto all’agevolazione, abbiano proceduto a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo o a licenziamenti collettivi.
L’importo del bonus
L’entità economica dell’esonero può arrivare in generale fino a un massimo 500 euro al mese. Il tetto, però, è elevato a 650 euro nel caso l’assunzione avvenga presso una sede o unità produttive situata nelle regioni meridionali (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia) o insulari (Sardegna e Sicilia).
Il bonus, precisa il decreto, non è cumulabile con altri esoneri contributivi. Al contrario, l’esonero contributivo è compatibile, senza riduzioni, con la maxi-deduzione per nuove assunzioni introdotta dalla riforma dell’Irpef, che è stata prorogata fino al 2027. Lo stanziamento complessivo da parte del Governo è pari a 1,429 miliardi di euro, prelevati dalle risorse inserite nell’ambito del Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027.
Alberto Minazzi