Una maggiore inclusione delle donne nel mercato del lavoro passa anche attraverso la loro formazione. È da questa premessa che muove l’istituzione del “Fondo per la formazione personale delle casalinghe”, che attende solo il decreto attuativo del Ministero delle Pari opportunità per diventare operativo.
Il “bonus casalinghe”
Sono 3 milioni di euro l’anno, a partire dal 2020, le risorse messe a disposizione dell’apposito Fondo, istituito con il “Decreto Agosto”, convertito in legge lo scorso ottobre. Il cosiddetto “bonus casalinghe” non verrà però erogato attraverso un assegno o un contributo economico diretto. Gli aventi diritto potranno infatti ottenere un credito che potrà essere utilizzato per accedere a corsi di formazione e aggiornamento oppure ad eventi e servizi in ambito culturale e lavorativo. La richiesta dovrà essere presentata con tutta probabilità all’Inps, anche se sarà lo stesso decreto attuativo del Ministero a determinare anche le modalità di accesso.
Gli aventi diritto al bonus
Il contributo statale è stato pensato principalmente per le donne che si trovino in determinate condizioni. Ma, nel rispetto delle pari opportunità, potranno accedervi anche gli uomini che siano in possesso degli stessi requisiti. Il bonus è destinato a chi svolge gratuitamente attività di cura delle persone e dell’ambiente familiare nell’ambito domestico senza vincolo di subordinazione.
Le persone interessate ad usufruire del contributo devono essere inoltre cittadine/i italiane, o straniere con permesso di soggiorno, prive di impiego, ma iscritte all’assicurazione obbligatorie ex legge 493 del 1999. Non sono invece previsti limiti economici, da certificare attraverso l’Isee.
Le casalinghe italiane
Secondo il rapporto Istat del 2017, le casalinghe italiane sono circa 7 milioni. Più della metà, il 51%, si concentrano nelle regioni meridionali. L’obiettivo finale dell’intervento deciso dal Governo è quello di consentire loro, attraverso l’adeguata preparazione professionale, di poter scegliere più liberamente se continuare a dedicarsi a tempo pieno alla famiglia o cercare diversi impieghi lavorativi. Tra i corsi a cui si potrà accedere spendendo il bonus particolare rilevanza è data a quelli a elevato contenuto digitale, per favorire le attività in smart working, che consentano di contemperare il lavoro tra le mura domestiche e quello esterno.
Alberto Minazzi