Scadono a fine settembre gli aiuti del decreto “Bollette bis”. In arrivo il “bonus riscaldamento”?
La crisi energetica ancora non è finita; ma, se non altro, i giorni in cui ha colpito più duro, con i pressoché costanti aumenti delle materie prime registrati praticamente per tutto il 2022, al momento sembrano lontani.
Per luce e gas, al momento in Italia sono ancora in vigore gli aiuti prorogati lo scorso giugno dal Governo sulla base del decreto “Bollette bis”.
La scadenza delle agevolazioni è però ormai dietro l’angolo.
A meno di nuovi interventi, il prossimo 30 settembre verranno infatti meno i tagli a oneri e Iva sul gas e il potenziamento dei cosiddetti “bonus sociali”. Una situazione che, a meno di nuovi interventi, si tradurrà, per le famiglie, in un aumento della spesa da sostenere.
E se la coda ancora calda dell’estate, per il momento, sembra allontanare il momento in cui sarà necessario accedere il riscaldamento, è chiaro che, tra le tematiche che il Governo dovrà presto affrontare c’è anche quella delle eventuali misure da mettere in campo nella strategia per fronteggiare eventuali nuove difficoltà nella prossima stagione fredda.
Le misure in vigore fino al 30 settembre
L’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) ha recepito nell’aggiornamento delle condizioni di tutela per il terzo trimestre 2023 le indicazioni del Governo.
Riguardo al gas, sono state così annullate le componenti tariffarie degli oneri di sistema ed è stata ridotta al 5% l’Iva.
Tale aliquota si applica anche, tanto in ambito civile che industriale, per le forniture dei servizi di teleriscaldamento e alle somministrazioni di energia termica prodotta per gas metano.
Per l’elettricità, gli oneri generali sono stati invece adeguati in leggera riduzione rispetto al secondo trimestre.
Sul fronte dei bonus sociali, è stato quindi confermato, per il settimo trimestre consecutivo, il potenziamento per quelli relativi alla spesa delle famiglie per la fornitura di energia elettrica e gas metano, che si traduce in uno sconto direttamente in bolletta per i nuclei in condizioni di disagio economico e fisico, attraverso anche l’innalzamento della soglia Isee a 15 mila euro, portato a 30 mila per le famiglie con almeno 4 figli a carico.
Verso un “bonus riscaldamento”?
Nelle prossime settimane, dunque, l’Esecutivo dovrà valutare la necessità o meno di nuovi interventi per calmierare le bollette, sulla base prima di tutto delle quotazioni del gas.
Se questi non dovessero far registrare nuove impennate, è probabile che si ritorni al regime ordinario, visto che i prezzi pagati dai consumatori finali rientrerebbero in un range di accettabilità, senza eccessivi rincari.
In caso contrario, non è da escludere l’introduzione, probabilmente già da ottobre, di nuove forme di sostegno come il possibile “bonus riscaldamento”, di cui si è già parlato nei mesi scorsi. Si dovrebbe trattare di un contributo indistinto per tutte le famiglie, escluse quelle che già godono del bonus sociale, erogato a chi rientrerà nei criteri fissati dal Ministero dell’Ambiente, in quota fissa.
Questa sarà determinata in maniera differente sulla base delle 6 zone altimetrico-climatiche in cui è stato suddiviso da Arera il territorio nazionale, a seconda delle temperature medie.
Alberto Minazzi