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Bollette. Tra 5 e 7 miliardi dal Governo contro i rincari. I comuni spengono le luci

Bollette. Tra 5 e 7 miliardi dal Governo contro i rincari. I comuni spengono le luci
Governo Draghi // @Senato Twitter

Il rincaro delle bollette di gas e luce “rischia l’anno prossimo di essere maggiore dell’intero pacchetto di aiuti europei”, ha lanciato l’allarme martedì il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.
Ma se l’aumento dei costi dell’energia per le sole imprese potrebbe nel 2022 arrivare a 37,5 miliardi di euro, il Governo non si tira indietro.
Il premier Mario Draghi ha infatti annunciato un nuovo intervento volto innanzitutto a calmierare i prezzi, grazie a un’importante dotazione finanziaria.

Verso il nuovo decreto-energia

Parlando da Genova, il presidente del Consiglio ha detto che il Governo “non dimentica famiglie e imprese in difficoltà e sta preparando un intervento di ampia portata nei prossimi giorni”.
Come ha poi quantificato la sottosegretaria del Ministero dell’Economia, Maria Cecilia Guerra, il decreto, atteso in Consiglio dei Ministri per la prossima settimana, potrebbe mettere in campo tra i 5 e i 7 miliardi di euro, senza però intervenire con un ulteriore scostamento di bilancio.

Le risorse

Si sta allora lavorando nelle pieghe del bilancio per la ricerca dei fondi dai quali attingere.
Si cercherà di reperire risorse in quantità tali da poterne destinare una parte, negli intenti del Governo, anche al rafforzamento dei bonus sociali.
L’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente Arera ha chiesto inoltre di eliminare dalla bolletta gli oneri di sistema che non hanno a che fare con il sistema energetico e di rendere strutturale la destinazione dell’intero introito derivante dalle aste di CO2 alla riduzione delle bollette.

Il caro-bollette

Oltre a far fronte all’emergenza, cioè, si sta cercando di perfezionare anche una strategia di sistema sul lungo periodo per essere in grado in futuro di non dover subire gli effetti delle variazioni del costo dell’energia, soggetto anche a interventi speculativi, come avvenuto in questi mesi.

Nonostante le risorse straordinarie già messe in campo dallo Stato, con ben 3 provvedimenti già adottati negli ultimi mesi, le bollette hanno infatti continuato a crescere. Il punto in merito è stato fatto nei giorni scorsi, nell’audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori, dal presidente di Arera Stefano Besseghini.
“Nel primo trimestre 2022 – ha detto Besseghini – per la famiglia-tipo si sta registrando un aumento del costo per l’energia elettrica del 55% e del 41,8% della bolletta del gas rispetto al trimestre precedente”.

bollette

La protesta delle città

Un piccolo ma significativo segnale, intanto, viene lanciato questa sera, giovedì 10 febbraio, dai sindaci di quasi 10 mila Comuni.
Alle 20, per protestare contro i rincari energetici, saranno spente le luci che illuminano i monumenti-simbolo delle rispettive città: dal Campidoglio a Roma a Castello Sforzesco e Palazzo Marino a Milano, dalla Mole Antonelliana di Torino a Palazzo Vecchio di Firenze, dal monumento a Nettuno e Palazzo Re Enzo di Bologna a Palazzo Alvaro e Palazzo San Giorgio a Reggio Calabria, dal palazzo comunale di Ca’ Farsetti, a Venezia, all’Arena di Verona.

L’aumento delle bollette grava sui bilanci dei comuni

Non ci sono infatti solo famiglie e imprese a dover fare i conti con il caro-bollette.
L’Anci ha quantificato in circa 550 milioni di euro il peso degli aumenti sui bilanci degli enti locali.
“Nei bilanci dei Comuni – ha sottolineato a Rainews24 il presidente dell’Anci Antonio Decaro – il costo dell’energia oscilla intorno al miliardo e ottocento milioni. Un rincaro stimato del 30 per cento non ci permetterebbe di chiudere i bilanci. Potremmo essere costretti  a tagliare servizi essenziali – ha concluso -.A cominciare dalla pubblica illuminazione, che svolge un ruolo fondamentale anche in termini di sicurezza urbana”.
Ecco dunque che il primo atto “per accendore un riflettore su un problema che riguarda tutti – ha spiegato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – sarà per noi sindaci quello di spegnere la luce, in modo simbolico per  chiedere che il Governo intervenga e lo faccia rapidamente. Nell’emergenza vanno bene i ristori. Parallelamente, però, bisogna pensare a come produrre e ricavare energia. Di fatto serve un grande piano energetico italiano che dia una prospettiva seria al Paese per i prossimi decenni“.

Alberto Minazzi

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