Nonostante gli interventi del Governo, i prezzi delle bollette di gas e luce continuano a crescere. Eppure questi aumenti non gravano su tutti gli utenti allo stesso modo.
C’è infatti chi, per scelta o per un colpo di fortuna, si ritrova già maggiormente tutelato per aver scelto, prima del caro-bollette, una tariffa con prezzi bloccati.
Ma anche chi si fosse trovato nell’ultimo periodo una bolletta decisamente più pesante può comunque fare ancora qualcosa per contenere l’impatto degli aumenti.
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Lo svantaggio della “maggior tutela”
Paradossalmente, a risentire maggiormente dell’impennata dei prezzi delle materie prime sono in questo momento i consumatori che hanno un’utenza alla quale si applica il cosiddetto “regime di maggior tutela”.
Questo tipo di contratti, più vecchi e destinati a sparire anche per le utenze domestiche dal 1° gennaio 2024 in favore del mercato libero, garantiscono al consumatore una fornitura di gas ed elettricità alle condizioni economiche e contrattuali stabilite dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.
Il cosiddetto mercato tutelato, che riguarda ancora circa metà degli Italiani, prevede però che l’Arera effettui ogni 3 mesi una rivalutazione di queste condizioni. A fronte dunque dei continui aumenti di costi delle tariffe energetiche, chi ha visto lievitare di più l’importo della bolletta sono proprio questi consumatori. Che, in ogni caso, possono passare gratuitamente, in qualsiasi momento, al mercato libero, dove il prezzo della fornitura è determinato sulla base del principio economico della domanda e dell’offerta.
Il privilegio di una bolletta a prezzi bloccati
Anche sul mercato libero, però, non tutti gli utenti stanno risentendo in ugual misura del caro-bollette. I contratti proposti dai fornitori, che erogano all’utenza finale gas ed elettricità acquistata all’ingrosso, possono infatti prevedere piani tariffari a prezzo variabile o a prezzo bloccato. E chi ha sottoscritto un accordo del primo tipo ha sicuramente ricevuto negli ultimi mesi la sgradevole sorpresa di una bolletta con importi decisamente superiori a quelli mediamente pagati nei mesi precedenti.
Nella situazione attuale, chi sta meglio, non riscontrando in molti casi nessuna differenza tra quanto pagato prima della crisi energetica e quanto dovuto oggi, è chi ha già attivato nei mesi scorsi sul mercato libero un piano con prezzi bloccati. Anche perché, nella stragrande maggioranza dei casi, per accaparrarsi un utente i fornitori propongono inizialmente, per un periodo di tempo che può arrivare anche a un paio d’anni, una tariffa fissa promozionale ancor più vantaggiosa rispetto a quella base.
Bollette più care: i consigli per ridurle
L’ideale, con il senno di poi, sarebbe quindi stato passare al mercato libero, con una tariffa a prezzi bloccati, subito prima dell’esplosione dei prezzi delle materie prime. Ma non tutto è perduto.
Il sito Facile.it, che confronta le diverse offerte disponibili sul mercato (non solo quelle relative alle forniture energetiche), ha pubblicato alcuni consigli per difendersi il più possibile dagli aumenti delle bollette. La prima strada indicata, quella di richiedere il bonus luce e gas, ha però dei limiti, essendo questo destinato alle famiglie con reddito basso.
Il bonus luce e gas e il passaggio al mercato libero
Per vedersi riconoscere il bonus, che dà diritto a uno sconto sulle bollette, i nuclei familiari devono infatti avere un Isee sotto gli 8.265 euro se composti da 3 persone e sotto i 20 mila euro dai 4 componenti in su.
Lo stesso sito indica quindi proprio il passaggio al mercato libero, cambiando fornitore, come seconda opportunità per accedere a tariffe più economiche. E presenta alcune offerte.
La più bassa di febbraio, di Sorgenia, prevede una spesa mensile di 54,94 euro totali tra gas e luce. Iren parte da 56,73 euro. Enel Energia propone 3 piani. Eni Gas e Luce l’offerta “Link” e A2A “Start Luce & Gas”. Tutte con prezzo bloccato e sconti.
La rateizzazione delle bollette
Il terzo consiglio di Facile.it per pagare di meno è quello di sfruttare l’opportunità introdotta dalla Legge di Bilancio 2022, richiedendo la rateizzazione senza interessi per un periodo di 10 mesi delle bollette emesse dal 1° gennaio al 30 aprile.
In questo caso, metà dell’importo dovrà essere pagato con la prima rata e il resto potrà essere dilazionato in rate di almeno 50 euro. Anche questa misura prevista da Arera ha però dei limiti di applicazione. In primis la condizione di difficoltà in cui versa la famiglia debitrice.
La domanda non può essere presentata preventivamente, ma la procedura è attivabile, attraverso l’inserimento della richiesta di rateizzazione nelle comunicazioni di sollecito, solo dopo la scadenza della bolletta. La volontà di usufruire della possibilità di rateizzazione va manifestata espressamente dal cliente, contattando il venditore. Il piano di rateizzazione dovrà quindi avere la stessa periodicità di fatturazione applicata abitualmente e, se le singole rate fossero inferiori a 50 euro, possono essere accorpate fino a ridurle a un minimo di 2.
Il caro-bollette: misure del Governo e costi
Fino a fine giugno 2022, in ogni caso, il Governo cercherà di limitare gli effetti del caro-bollette con misure a sostegno di famiglie e imprese, azzerando gli oneri di sistema e riducendo l’Iva sul gas al 5%. L’ultimo stanziamento approvato con un maxidecreto è di ulteriori 5,6 miliardi. 500 milioni serviranno per il potenziamento del bonus sociale per 3,5 milioni di famiglie. Inoltre, si elaborerà una strategia energetica di lungo termine, basata sul potenziamento delle rinnovabili e sull’aumento della produzione di gas nazionale.
Le stime sui rincari
Ciò nonostante, l’Ufficio studi della Cgia di Mestre ha stimato in 33,7 miliardi di euro l’aumento complessivo degli importi nelle bollette di famiglie (che mediamente pagheranno 1.200 euro in più in un anno) e imprese. Secondo la Cgia, l’aumento del costo di gas e luce nel primo semestre 2022 sarà infatti di 44,8 miliardi rispetto al 2019.
Il rincaro dell’energia elettrica è stimato attorno al 55% e quello del gas al 42%. Già nel primo trimestre del 2022, la crescita, rispetto allo stesso periodo 2021, dovrebbe aggirarsi attorno al 130% per la luce e al 94% per il gas.
Alberto Minazzi
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