Il ricorso a fonti energetiche più sostenibili ha un costo. E rischiano di essere i cittadini quelli che lo sosterranno maggiormente. L’allarme è stato lanciato dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che ha annunciato, nel suo intervento al convegno di Cisl Liguria, che: “Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, questo trimestre aumenta del 40%”.
L’impegno del Governo
“Nessuno mette in discussione – ha aggiunto il ministro – che la transizione ecologica vada fatta il prima possibile, senza indugi e con sacrifici enormi. Ci credo eccome. Ma non può essere fatta a spese delle categorie vulnerabili. Queste cose vanno dette, abbiamo il dovere di affrontarle. Dobbiamo ricordarci che c’è una transizione sociale che deve andare di pari passo con la transizione ecologica”.
“I dati tendenziali sugli aumenti dei costi dell’energia – ha quindi precisato Cingolani in una nota – sono noti e monitorati da tempo dagli addetti ai lavori. Le variazioni delle bollette sono stabilite ogni trimestre dall’autorità per l’energia sulla base del costo delle materie prime come il gas e dal costo della CO2. Il Governo è fortemente impegnato per la mitigazione dei costi delle bollette dovuti a queste congiunture internazionali e per fare in modo che la transizione verso le energie più sostenibili sia rapida e non penalizzi le famiglie”, conclude il ministro.
L’aumento: 247 euro l’anno
Un aumento del 40% della bolletta della luce, ha calcolato l’Unione Nazionale Consumatori, si traduce in una vera e propria stangata per le famiglie italiane. Si parla di 247 euro annui per una famiglia media.
“Un aumento di tale portata, se fosse davvero confermato – ha commentato il responsabile del settore energia dell’UNC, Marco Vignola – sarebbe letale per famiglie e imprese. Un rincaro così astronomico sarebbe un serio freno alla ripresa economica, innalzando i costi delle imprese e gravando pesantemente sulle tasche delle famiglie, con effetti deleteri sulla ripartenza dei consumi”.
Già nei giorni scorsi, il Codacons aveva lanciato l’allarme legato agli aumenti delle bollette dell’energia.
Sulla base dei dati Istat, la maggior spesa calcolata per ottobre dal Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori superava i 200 euro a famiglia su base annua.
Bollette più care: cause e proposte
L’aumento annunciato è conseguenza dell’aumento del prezzo del gas a livello internazionale.
“Se l’energia aumenta troppo di costo – ha ammesso il ministro della Transizione ecologica – le nostre imprese perdono di competitività e i cittadini, soprattutto quelli di reddito più basso, faticano ulteriormente per pagare beni primari come energia e gas. Queste cose vanno considerati importanti come la transizione ecologica”.
“Governo e il Parlamento devono comunque porre subito rimedio – ha proposto Vignola – decidendo di destinare i proventi delle aste di mercato dei permessi di emissione di CO2 all’abbassamento delle bollette, eliminando gli oneri di sistema oramai superati, come quelli per la messa in sicurezza del nucleare o le agevolazioni tariffarie riconosciute per il settore ferroviario, spostando sulla fiscalità generale gli altri, come gli incentivi alle fonti rinnovabili, che ora invece finiscono in fattura”.