Ma chi l’ha detto che servono le guerre per cambiare i confini tra gli Stati?
La definizione della linea di 620 km che separa la Francia dal Belgio, ad esempio, si fa risalire addirittura alla battaglia di Waterloo del 18 giugno 1815. Proprio quella in cui fu definitivamente sconfitto Napoleone Bonaparte, costretto al doppio esilio prima all’Elba e poi a Sant’Elena, dove morì giusto 200 anni fa, il 5 maggio 2021.
Un contadino belga non ha invece avuto bisogno di lasciare sul campo oltre 25 mila morti per riscrivere un sia pur breve tratto del confine franco-belga, delimitato fisicamente nel 1819 e poi formalmente sancito con il Trattato di Kortrijk del 1820.
Il suo Belgio, infatti, ha strappato ai vicini francesi “ben” 2,29 metri di territorio semplicemente perché l’agricoltore, imbattendosi nella storica pietra di confine con il suo trattore, ha pensato bene di rimuovere l’ostacolo spostandolo un po’ più in là.
La scoperta è stata fatta accidentalmente da un appassionato di storia locale durante una passeggiata. Ma non pensate che ne sia scaturito chissà quale conflitto tra i due Paesi, che si sono al contrario mostrati molto ironici. “Ero felice, la mia città era più grande. Ma il sindaco di Bousignies-sur-Roc non era d’accordo”, ha dichiarato in un’intervista televisiva David Lavaux, sindaco belga di Erquelinnes. “Dovremmo essere in grado di evitare una nuova guerra di confine”, la pronta risposta di Aurélie Welonek, primo cittadino del confinante villaggio francese.
Adesso sarà quindi sufficiente che il contadino rimetta la pietra al suo posto. Le autorità belghe lo stanno cercando a tal fine. Anche perché l’unica possibilità alternativa è quella di convocare una commissione di frontiera franco-belga. Che, ancor prima dell’Europa unità, non è ormai più attiva da quasi un secolo, ovvero dal 1930.
Si può imparare sorridendo