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Bebe Vio e Federico Morlacchi saranno i portabandiera alle paralimpiadi di Tokyo

Bebe Vio e Federico Morlacchi saranno i portabandiera alle paralimpiadi di Tokyo
Bebe Vio portabandiera olimpiadi Tokyo 2021

Saranno Bebe Vio e Federico Morlacchi i portabandiera azzurri alle Paralimpiadi di Tokyo, che si svolgeranno dal 24 agosto al 5 settembre 2021.
Ad annunciarlo il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli, al termine della giunta del Comitato paralimpico.
“Bebe Vio è una grande campionessa, icona delle Paralimpiadi di Rio – ha dichiarato Pancalli – Federico Morlacchi non soltanto è uno degli atleti più medagliati alle ultime Paralimpiadi, ma un ragazzo straordinario per quello che ha sempre fatto, anche per la promozione del movimento paralimpico in Italia”.
Un uomo e una donna portabandiera nel pieno rispetto del gender balance, due atleti che sono un esempio di quanto la tenacia sia nella vita la chiave del successo e che hanno un palmares di vittorie notevole.

Federico Morlacchi portabandiera Tokyo 2021
Federico Morlacchi portabandiera Tokyo 2021- Ph. Federicomorlacchi.it

Federico Morlacchi, nuotatore originario di Luino, in provincia di Varese, ha vinto sette medaglie paralimpiche, di cui una d’oro ed è stato sei volte campione del mondo e quattordici volte campione europeo.
Bebe Vio schermitrice, campionessa paralimpica alle olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016 è campionessa del mondo e d’Europa nella specialità fioretto individuale e a squadre.
“Sono felicissima – ha commentato la Vio – è un sogno che diventa realtà. Una figata pazzesca.  Ho sempre dato il massimo per realizzare questo desiderio che coltivo sin da Londra 2012. Spero in questo modo di poter ispirare tante bambine e tanti bambini che vogliono cominciare un percorso nello sport paralimpico. A loro voglio dire: se hai una buona squadra e un sogno nel cassetto puoi raggiungere qualsiasi obiettivo”.
“Da tanto tempo lo sognavo e lo speravo –ha dichiarato Morlacchi – Si tratta dell’onore più grande per un atleta. In pochi riescono a raggiungere le Paralimpiadi, pochissimi hanno il privilegio di diventare portabandiera. Si tratta di un riconoscimento bellissimo per quanto fatto in questi anni di carriera, ma anche una responsabilità nei confronti del movimento. Sono felice!».

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