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Barcavelox: da quest'estate, in Laguna non si correrà più

Barcavelox: da quest'estate, in Laguna non si correrà più

Compiuto dal Comune di Venezia il primo passo per modificare il regolamento per la circolazione acquea e rendere operativa la legge approvata dal Parlamento lo scorso novembre

L’ultimo tragico fatto di cronaca legato alla navigazione nelle acque della Laguna è ancora fresco nella memoria. Sabato 8 marzo 2025, in seguito alla collisione con una briccola del barchino a bordo del quale si trovava nella zona di Torcello, a perdere la vita è stata Anna Rita Panebianco, 56 anni, manager dello storico Caffè Florian in Piazza San Marco. Ma gli incidenti mortali solo la punta dell’iceberg di una realtà purtroppo quotidiana. Ovvero quella che, a Venezia, le imbarcazioni corrono troppo. Un problema a cui, su proposta di Coraggio Italia, il Parlamento italiano ha provato a dare una risposta approvando il 25 novembre 2024 la legge che introduce la possibilità di controllare anche in acqua, così come avviente in strada, il rispetto dei limiti attraverso l’uso di attrezzature elettroniche: i cosiddetti “barcavelox”.

Il passo avanti del Comune di Venezia

Dall’approvazione del provvedimento normativo sono passati ormai più di 4 mesi, senza l’adozione dei necessari successivi passaggi per rendere operative le nuove regole. Adesso, però, qualcosa è finalmente cambiato e l’autorizzazione all’uso dei barcavelox da parte delle autorità chiamate a vigilare sulla navigazione in Laguna (tutte le forze dell’ordine e la nuova Autorità per la Laguna) sembra davvero imminente. Si parla infatti già di maggio per l’avvio sul campo di una prima fase sperimentale di test “in bianco” del sistema (cioè di controlli ma senza emissione delle relative sanzioni), della probabile durata di un paio di mesi, e dell’estate 2025 per la concreta applicazione delle multe ai trasgressori. E questo in quanto la Giunta comunale di Venezia ha approvato la presentazione al Consiglio della proposta di aggiornamento del regolamento della circolazione acquea, step fondamentale per passare dalle parole ai fatti. Ovvero l’entrata in vigore del nuovo sistema automatizzato di controllo e monitoraggio della velocità in tempo reale, sfruttando le 55 telecamere del sistema “Si.Sa”, già posizionate da un paio d’anni ma che finora non è stato possibile utilizzare proprio per evitare i ricorsi legati alle carenze normative.

Barcavelox: cosa cambierà in Laguna

L’aggiornamento proposto prevede che la misurazione della velocità possa essere verificata non solo attraverso l’utilizzo di apparecchiature di rilevamento elettronico che siano state omologate e approvate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma anche, in via sperimentale fino al 13 dicembre 2026, durante la fase di omologazione dei barcavelox, come prevede proprio la stessa legge. Il testo approvato dal Parlamento stabilisce inoltre che l’accertamento possa avvenire anche in modo automatico, cioè anche in assenza o senza diretto intervento degli agenti, purché la violazione sia documentata con sistemi fotografici, videografici o analoghi che, nel rispetto della riservatezza dei dati personali, consentano di accertare, anche successivamente, i fatti, le circostanze e il responsabile dell’illecito amministrativo, compresi i dati identificativi del mezzo nautico. È prevista anche una tolleranza strumentale, che rientrerà nella riduzione del 10%, con un minimo di 2 km/h, applicata alla velocità rilevata dai dispositivi. Nel frattempo, già a metà marzo, la Polizia locale ha inviato al Ministero l’istanza di riconoscimento e omologazione del sistema.

I prossimi passaggi dell’iter

La discussione della proposta della Giunta è stata calendarizzata nell’apposita Commissione per il 17 aprile, potendo poi passare al voto finale del Consiglio, presumibilmente entro la fine del mese. La misura entrerà poi in vigore una volta arrivata l’approvazione formale di una serie di autorità competenti, tra cui l’Autorità Marittima, l’Ispettorato di Porto, il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche del Triveneto e l’Autorità per la Laguna di Venezia. Per inizio maggio il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, intende intanto convocare gli Stati generali della Città sulla mobilità acquea e il moto ondoso, con la partecipazione di autorità, enti, istituzioni e tutte le associazioni di categoria e sportive, operatori, concessionari coinvolti in ambito lagunare. “Sarà un’occasione – viene sottolineato in un post – per condividere istanze e proposte operative legate alla risoluzione del tema del “moto ondoso” e un confronto sulla mobilità acquea, alla luce della normativa che consente l’introduzione del “barcavelox” per il controllo della velocità dei natanti”. Oltre a quello della sicurezza, l’obiettivo perseguito dalle nuove norme è anche quello del contrasto al fenomeno del moto ondoso, che provoca degrado delle rive e delle fondamenta degli edifici.

Alberto Minazzi

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