Arte e Cultura +

Banksy veneziano: un passo avanti verso il restauro?

Banksy veneziano: un passo avanti verso il restauro?

Banca Ifis ha iniziato i lavori di recupero strutturale del palazzo e valuterà prossimamente se e come intervenire sull’opera dello street artist

The Migrant Child” è una sorta di anziano-bambino che tra qualche mese, nella notte tra l’8 e il 9 maggio, compirà 6 anni. Un’età che, per un’opera d’arte, solitamente significa essere praticamente una novità.
Ma, nel caso specifico, il ragionamento da fare è completamente diverso. Non solo, e non tanto, perché parliamo di un settore, i murales e la street art, che vive del quotidiano e dell’effimero.
Per realizzare l’opera, nel 2019, Banksy ha scelto infatti il muro di un edificio del centro storico di Venezia affacciato su un canale, con condizioni di umido e salsedine che ne hanno determinato un rapido degrado.
Per evitare di perdere definitivamente il dipinto, serve dunque un intervento di restauro. E, pur non essendoci ancora conferme ufficiali in tal senso, fa ben sperare l’avvio del recupero del palazzo.

Prima il palazzo, poi il dipinto

Nonostante le voci circolate negli ultimi giorni, Banca Ifis, che ha acquistato l’immobile poco meno di un anno fa, a marzo 2024, spiega che al momento non è iniziata alcuna opera di restauro del murale stencil, ma solo quella delle strutture architettoniche di Palazzo San Pantalon, sul rio di Ca’ Foscari.
Lo stabile, chiuso da decine d’anni, versa infatti in condizioni precarie. E questo rende necessario prima di tutto un intervento strutturale per la messa in sicurezza dell’immobile. Gli operai che si vedono in questi giorni all’opera stanno dunque compiendo semplici opere di sgombero degli spazi interni.

Contemporaneamente, i tecnici stanno effettuando i rilievi interni preliminari in vista del successivo intervento vero e proprio. Al riguardo, sempre Banca Ifis sottolinea che il mandato assegnato allo studio Zaha Hadid Architectures è relativo proprio alla sola parte strutturale, non riguardando il murale.
Come è logico, anche sulla base delle dichiarazioni rilasciate dalla presidenza in occasione dell’acquisto, Banca Ifis ha già iniziato a valutare, anche di concerto con la Sovrintendenza, le possibili ipotesi di restauro del Banksy. Ma, al momento, non c’è ancora nulla di deciso sulle modalità. E, presumibilmente, in tal senso, bisognerà aspettare ancora qualche settimana, se non qualche mese.

Un restauro delicato

Una delle problematiche principali da affrontare sarà quella della tecnica da utilizzare per il recupero del murale, che rappresenta un bambino che guarda l’orizzonte, indossando un giubbotto di salvataggio e tenendo alzato un fumogeno di segnalazione.
Nonostante il dipinto sia riuscito a superare anche l’eccezionale acqua alta di novembre 2019, il moto ondoso e le condizioni atmosferiche ne hanno accelerato il deterioramento. E, anche ai fini delle possibili azioni dei restauratori artistici, c’è da tenere in conto il fatto che il muro è impregnato di sali.

banksy
detail of the wall ruined by salt and humidity due to the proximity of the salty sea

Esiste infatti, gia dal Settecento, una tecnica specifica, chiamata “dello strappo”, per rimuovere gli affreschi murali.
In questi casi, si interviene ricoprendo l’opera e parte del muro che la circonda con un telo, staccandola poi, con un sottile strato murale, attraverso uno scalpello, per portarla in laboratorio.
Qui il dipinto viene restaurato e, una volta completato l’intervento, ricoperto con una nuova tela per il successivo trasporto. Spetterà agli esperti valutare se tale operazione è possibile anche nel caso veneziano, senza rischiare di danneggiarla irreparabilmente. E un’altra decisione da prendere riguarderà la scelta tra il riposizionamento nello stesso luogo o l’esposizione in uno spazio museale.

The Migrant Child: quale futuro?

Una delle ipotesi per il riutilizzo di Palazzo San Pantalon è del resto quella di realizzarvi un museo espositivo dedicato proprio alla Street Art. In tal caso, lo spazio affacciato sull’acqua potrebbe essere occupato da una copia e l’originale andare a far parte proprio della collezione.
Il quesito sul futuro dell’opera specifica coinvolge però anche una riflessione più ampia sulla Street Art, che si caratterizza proprio per la transitorietà delle opere, e sulla volontà dell’artista che, per quanto mantenga l’anonimato sulla sua identità, ha già più volte espresso tramite i canali ufficiali il suo pensiero contrario alla decontestualizzazione delle proprie opere.
In Italia, Banksy ha realizzato solo un’altra opera, oltre a quella veneziana: la Madonna con la pistola, a Napoli, che, seguendo la volontà di tanti cittadini partenopei, è rimasta al suo posto, ma protetta da una custodia di vetro. Soluzione che, però, appare inapplicabile in Laguna.

Alberto Minazzi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il campo nome è richiesto.
Il campo email è richiesto o non è corretto.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Tag:  banksy, Venezia

Leggi anche: