L’incredibile lieto fine a Treviso. Dove passeggiano anche gli angeli
Ci sono angeli che hanno braccia forti e tanto coraggio.
Capita che diventino eroi per caso e che restino nella vita di alcune persone per sempre.
Di sicuro così sarà per il passante che, a Treviso, tutto poteva aspettarsi nel pomeriggio di ieri (21 giugno ndr) fuorché di salvare una bambina di appena 4 anni caduta da un balcone.
Al posto giusto al momento giusto
Galeotto fu il cellulare, si potrebbe dire.
O forse sarebbe andata nello stesso modo, perché il destino forse avrebbe voluto che quel passante volgesse ugualmente gli occhi al cielo affinché si accorgesse di quanto stava accadendo.
Invece ha sentito il botto di un oggetto che si è frantumato vicino a lui, ha istintivamente guardato in sù, giusto il tempo di realizzare che non poteva far altro che entrare in azione.
Tra quelle strade del quartiere Sant’Antonino di Treviso, lui era al posto giusto al momento giusto.
Tempismo, coraggio e determinazione
Una bambina stava volando e lui doveva prenderla prima che andasse a schiantarsi sul selciato.
Non ci ha pensato troppo, non aveva il tempo per farlo.
Si è solo posizionato nel punto migliore per allargare le proprie braccia, concentrare le forze e la speranza che tutto andasse bene.
E’ così che è diventato un angelo. O un eroe.
Senza il suo tempismo e la sua determinazione nell’impedire la tragedia, le cose sarebbero andate diversamente.
Solo qualche dolore al braccio
Invece la bambina precipitata nel vuoto, forse proprio nel tentativo di prendere quel cellulare che le era sfuggito di mano mentre giocherellava nel terrazzino di casa, ne ha ricavato solo una lieve lussazione a una spalla, forse dovuta proprio a quell’estremo salvataggio di chi, riuscito ad afferrare il suo braccio, l’ha stretto forte per portarla a sé e salvarla.
Pochi gli accertamenti del caso (è risultato subito evidente che si era trattato di un incidente e un breve controllo dello stato di salute della bambina sono stati sufficienti), ancora senza nome il passante che l’ha salvata e che, al momento, vuole restare anonimo.
Ma il suo volto e i suoi occhi resteranno sempre impressi nella mente di quella creatura piovuta dal cielo e in quella dei suoi genitori, che tra le lacrime e l’incredulità di fronte a quanto accaduto, lo ricorderanno sempre come per loro è : l’angelo che in un pomeriggio d’estate ha regalato loro un miracolo.
Consuelo Terrin