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Aviaria, primo caso umano in Canada: giovane in gravi condizioni

Aviaria, primo caso umano in Canada: giovane in gravi condizioni

Un adolescente della Columbia Britannica è ricoverato in ospedale con influenza H5N1. Indagini epidemiologiche in corso per identificare la fonte del contagio

Il Canada segnala il primo caso umano di influenza aviaria.
A esserne colpito, un adolescente residente nella provincia della Columbia Britannica ora ricoverato al BC Children’s Hospital di Vancouver.
Le sue condizioni risultano critiche.
I primi sintomi, congiuntivite, febbre e tosse, sono comparsi il 2 novembre.
Sembrava una banale influenza ma la situazione è presto precipitata, evolvendo in una grave sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS).
Per evitare che la compromissione respiratoria possa essergli fatale, il giovane è trattato con degli antivirali.

Un evento sentinella, ma sono in corso le indagini epidemiologiche

Il contagio rappresenta a tutti gli effetti quello che in gergo si chiama un “evento sentinella”. E’ tuttavia ancora presto per trarre conclusioni.
Gli epidemiologhi della British Columbia stanno effettuando infatti le necessarie verifiche.
La conferma del ceppo H5N1 sarà data solo dopo ulteriori analisi in laboratori governativi.
Si tratta innanzitutto di capire poi come il virus si sia trasmesso al ragazzo. Che ama gli animali e ha avuto contatti con diversi animali domestici nei giorni precedenti alla manifestazione dei primi sintomi ma che non sono risultati positivi al virus.
Al momento, non risulta invece che abbia avuto contatti con uccelli infetti, principale fonte di trasmissione dell’influenza aviaria.

Il monitoraggio della cerchia delle frequentazioni

Contemporaneamente, le autorità stanno monitorando circa 40 persone che hanno avuto contatti con il giovane durante la fase contagiosa della malattia.
Il rischio di una diffusione del virus tra gli esseri umani resta limitato ma, visto anche l’aumento dei casi tra i mammiferi e la circolazione del virus tra gli uccelli migratori, il timore è che questo favorisca mutazioni del virus che possano consentire una trasmissione più facile tra gli esseri umani.
Nel caso della cerchia di persone che hanno avuto a che fare con il primo caso del paziente canadese, al momento non risulta che altre persone abbiano sviluppato la malattia.

Aviaria, una preoccupazione globale

L’aviaria negli ultimi tempi ha colpito anche 46 persone negli Stati Uniti.
Si è trattato però di lavoratori agricoli con contatti diretti con pollame e mucche.
Tutti loro hanno contratto H5N1 in forma lieve.
“Siamo in collegamento con l’ECDC (l’ European Centre for Disease Prevention and Control ndr) che ci aggiorna sui casi internazionali ma per il  momento non abbiamo ricevuto notizie riguardo al giovane canadese – dice il direttore del Laboratorio di referenza europea per l’aviaria Calogero Terregino-. Bisogna d’altra parte attendere l’esito delle indagini epidemiologiche. Come accaduto in altri casi in cui apparentemente non risultavano contatti specifici con pollame o allevamenti, si possono ora solo far speculazioni. Il fatto che non sembrino esserci altri casi riconducibili a questo ragazzo fa propendere ora verso una situazione non particolarmente grave dal punto di vista epidemiologico”.

Consuelo Terrin

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