Economia +

Rincari d'autunno: ecco per cosa spenderemo di più

Rincari d'autunno: ecco per cosa spenderemo di più

Un’analisi di Facile.it e Consumerismo No profit rivela quali voci di spesa sono maggiormente cresciute e quali potrebbero aumentare

Mutui, benzina, spesa, trasporti. Come anche luce e gas e assicurazioni auto e moto.
Sono le principali voci di spesa familiare, alcune delle quali che già pesano di più e altre che aumenteranno nei prossimi mesi, con le quali gli italiani si troveranno a fare i conti.
Si prospetta un autunno caldo, non solo per le temperature.
Un’indagine di Facile.it e Consumerismo No Profit indica quali sono i costi maggiormente aumentati e per quali prodotti potrebbero scattare i rincari.

Luce e gas, mutui e benzina

Le famiglie si devono preparare infatti a un’ ennesima raffica di rincari su diversi settori di consumo. A partire dalle bollette di luce e gas. Se è vero che lo scorso anno i prezzi hanno raggiunto il picco durante il periodo estivo, è altrettanto vero che le bollette oggi sono ancora salate, senza dubbio più alte rispetto a quelle che pagavamo prima dello scoppio di pandemia e guerra. Lo dicono i numeri.

rincari

In agosto 2023 una famiglia tipo con un contratto di fornitura nel mercato tutelato ha speso per la bolletta elettrica 54 euro, il 18% in più rispetto al 2019. E ha speso di più anche per il gas pagando 106 euro vale un rincaro del 27%.
I prezzi, peraltro, rilevano le analisi, potrebbero ulteriormente salire nell’ultimo trimestre di quest’anno quando aumenteranno i costi energetici. Già lo scorso mese la tariffa del gas nel mercato tutelato è cresciuta del 2,3%, un segnale che non fa ben sperare.

Mutui e prestiti cresciuti a dismisura

Ma sono le rate dei mutui che registrano i maggiori rincari nell’ultimo anno.
Se da un lato chi ha stipulato un finanziamento a tasso fisso può stare tranquillo, per chi ha un mutuo variabile le cose sono ben diverse. Secondo Facile.it infatti un finanziamento medio a tasso variabile sottoscritto all’inizio del 2022 in un anno ha visto crescere la rata di 225 euro, il 44% in più.
C’è però la buona notizia che, raggiunto il picco entro dicembre, poi gli indici dovrebbero stabilizzarsi e poi gradualmente scendere.
Anche il mondo del credito al consumo ha risentito dell’aumento generale del costo del denaro che si è tradotto in un aumento del 19% dei tassi di interesse sui prestiti.

rincari

Un altro capitolo riguarda auto e moto sulle quali, oltre all’aumento delle polizze rispettivamente del 26% e 41% rispetto allo scorso anno, pesa la voce carburante.
La stangata è arrivata nei mesi di agosto e settembre quando, per fare il pieno, in media si è arrivati a spendere il 21% in più rispetto all’anno precedente per un’auto a benzina e il 10% in più per una diesel.

Il carrello della spesa sempre più oneroso

Altra voce che pesa significativamente sulle tasche degli italiani è il carrello della spesa. Basti pensare che per la sola ortofrutta si dovrà mettere in conto un aggravio di circa 8 euro al mese su una spesa media di 40 euro a settimana, per un totale di 96 euro in più all’anno. Mediamente l’ortofrutta ha subito aumenti del 20% ma, lo vediamo quotidianamente andando a fare la spesa, alcuni prodotti risultano essere particolarmente più cari come pere, susine, pesche, mele, cipolle, patate, carote, zucche e radicchio.

rincari

Aumenti che sono in particolare dovuti a quella che si dice “inflazione climatica” che con gli eventi estremi si ripercuote sui prezzi dei prodotti anche a molti mesi di distanza.
Alla crisi climatica ed energetica si aggiunge l’inflazione su tutte le filiere produttive.
Un mix micidiale che ha portato alcuni beni primari e di largo consumo come zucchero, olio d’oliva, patate, pomodori, riso, latte conservato, pane confezionato, alimenti per bambini a veder lievitare il costo del 24,5%.
Significa che un nucleo di 4 persone ha una spesa media mensile di 480 euro per i beni di prima necessità con un incremento di 1.100 euro all’anno rispetto al 2022.

Rincari anche per viaggiare

L’autunno degli aumenti non risparmia il settore trasporti e turismo.
Per inflazione in crescita, aumento del costo del carburante e delle materie prime, tutto il settore ha adeguato i prezzi arrivando a un aumento medio del 9,4%.
Ma l’incremento può arrivare fino al 25% a causa degli aumenti nel costo degli alloggi e della ristorazione e dipende anche dal periodo del viaggio e la tipologia di pernottamento scelta. Così un weekend per due persone in una città d’arte quale Roma, Venezia, Firenze, Milano o Torino sommato il viaggio in Treno Alta Velocità, l’alloggio in B&B e pranzo e cena in osteria può arrivare a costare anche 740 euro.

Silvia Bolognini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il campo nome è richiesto.
Il campo email è richiesto o non è corretto.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Tag:  inflazione