Nel week-end pre-ferragosto, previste criticità lungo la rete. Ecco alcuni consigli per chi si mette in macchina
C’è il bollino rosso, che indica traffico “intenso con possibile criticità” e quello nero, che individua le giornate “critiche” per gli spostamenti.
Se la prima qualificazione andrà avanti per i week-end di tutto agosto, con la possibile coda nei primi giorni di settembre, quello della mattina di sabato 12 dovrebbe essere l’ultimo bollino nero del 2023.
E se, per provare a trovare strade più libere, l’unica possibilità è quella di spostare, impegni permettendo, la data o l’orario di partenza, per chi è impossibilitato a effettuare una partenza “intelligente” e si metterà in macchina nei giorni più problematici è comunque fondamentale sapere quali sono le norme, del codice e di comportamento, da adottare alla guida.
Anche per evitare di incappare in quelle multe che sono l’inevitabile conseguenza dell’applicazione di moderni dispositivi, come i tutor, ormai sempre più diffusi sulla rete autostradale, la cui finalità prima non è però quella di fare cassa per lo Stato, ma di garantire viaggi e spostamenti in massima sicurezza per automobilisti e passeggeri.
Col tutor, più sicurezza
Illustrando il tutor, Autostrade per l’Italia, che l’ha sviluppato, evidenzia proprio come il sistema, che a dicembre compirà 18 anni, abbia contribuito ad aumentare la sicurezza per chi viaggia, riducendo attraverso la prevenzione l’incidentalità. “Dopo il primo anno dall’installazione il tasso di mortalità si è ridotto del 51%” sulle tratte coperte, riporta il sito ufficiale, che ricorda anche che la riduzione, rispetto al 1999, è del -75%. Sono cambiati anche i comportamenti di guida, con una diminuzione della velocità media del -15% e di quella di picco del -25%.
Omologato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il sistema di rilevazione automatica della velocità è stato via via installato lungo tutte le tratte caratterizzate da tassi di mortalità superiori alla media, arrivando a coprire circa 2.500 km di carreggiate gestite da Autostrade per l’Italia e dalle sue società controllate. I punti attivi sono oggi 166, con un incremento di 14 unità rispetto allo scorso anno. L’autostrada in cui ce ne sono di più è la A1, con 26 tutor in direzione nord e 26 verso sud.
Il Tutor e la velocità media
L’eccesso di velocità viene rilevato dal tutor, gestito interamente dalla Polizia Stradale e segnalato con appositi cartelli, calcolando il tempo impiegato dagli automobilisti per viaggiare su un tratto autostradale compreso tra due portali del sistema.
Quando il veicolo transita nel portale, le telecamere scattano la fotografia in cui sono registrate la data e l’ora del passaggio. Identica operazione avviene nel portale di uscita, con i dati che vengono quindi confrontati ed elaborati da un sistema centrale, con immediata eliminazione dei dati dei veicoli che non sono incorsi in violazioni.
Per chi ha invece superato i limiti, con una media di percorrenza inferiore al consentito, il sistema recupera automaticamente i dati di intestatario e conducente, consentendo agli agenti l’accertamento della violazione, con seguente compilazione e stampa del verbale, che viene inoltrato in via informativa per la procedura di notifica al trasgressore. Il tutor, che è in grado di distinguere le diverse tipologie di veicolo e di rilevare la presenza di eventuali rimorchi (che abbassano i limiti di velocità), funziona anche di notte e in caso di pioggia o nebbia.
I limiti di velocità
A stabilire i limiti di velocità, “ai fini della sicurezza della circolazione e della tutela della vita umana” è l’articolo 142 del Codice della strada. Che stabilisce, per le autostrade, il divieto di superare i 130 km/h.
“Sulle autostrade a 3 corsie più corsia di emergenza per ogni senso di marcia, dotate di apparecchiature debitamente omologate per il calcolo della velocità media di percorrenza su tratti determinati – aggiunge però lo stesso primo comma – gli enti proprietari o concessionari possono elevare il limite massimo di velocità fino a 150 km/h”.
Questo però, precisa il Codice, “sulla base delle caratteristiche progettuali ed effettive del tracciato, previa installazione degli appositi segnali, sempreché lo consentano l’intensità del traffico, le condizioni atmosferiche prevalenti ed i dati di incidentalità dell’ultimo quinquennio”.
Va però anche detto che “in caso di precipitazioni atmosferiche di qualsiasi natura, la velocità massima non può superare i 110 km/h per le autostrade”.
E la stessa taratura del tutor può essere in tali casi abbassata allo stesso limite, su decisione e ad opera della Polizia Stradale. Sempre senza dimenticare che in autostrada c’è anche un limite minimo: 50 km/h.
Le multe e i comportamenti scorretti
Il sistema tutor prevede, riguardo al superamento dei limiti, un margine di tolleranza del 5%, al di sotto del quale la multa non scatta.
Gli importi delle multe variano: da 42 a 173 euro per un superamento non oltre i 10 km/h; da 173 a 694 se si superano i limiti dal 11 a 40 km/h, con anche perdita di 3 punti patente; da 543 a 2170 per lo sforamento da 41 a 60 km/h, con decurtazione di 6 punti; da 845 a 3.382, più sottrazione di 10 punti e sospensione della patente da 6 a 12 mesi, se l’eccesso di velocità supera i 60 km/h. Le sanzioni sono maggiorate del 30% per le violazioni compiute dalle 22 alle 7.
Il tutor è in grado anche di rilevare altri comportamenti non ammessi in autostrada, come l’utilizzo improprio della corsia d’emergenza e il transito in diagonale o a cavallo delle corsie. Per non intralciare la viabilità, oltre a essere ovviamente vietate le inversioni di marcia e il transito in retromarcia, in autostrada vanno usati correttamente anche imbocchi e uscite (anticipando ove possibile gli spostamenti, usando sempre le frecce e controllando gli specchietti), così come le piazzole di sosta. La regola generale, prevista dall’articolo 143 del Codice, è poi quella di utilizzare sempre la corsia libera più a destra, riservando ai sorpassi le altre.
Alberto Minazzi