Audizione a Strasburgo per il team del progetto pilota italiano “L’arena del futuro”. Cos’è il Dynamic Wireless Power Transfer
In Italia è partito come circuito sperimentale.
Un tratto di autostrada che consentirà la ricarica a induzione delle auto elettriche durante la marcia.
I lavori sono a buon punto e il nuovo sistema, che apre una nuova via alla transizione ecologica, ora è allo studio dell’Unione Europea.
“Arena del Futuro”, questo il nome del progetto pilota italiano, è stato infatti illustrato dalla società di gestione autostradale A35 Brebemi e da Aleatica, operatore globale di infrastrutture di trasporto specializzato in soluzioni di mobilità sostenibili e innovative, al Parlamento europeo di Strasburgo.
Il team convocato per un approfondimento sulle modalità con cui funziona “Arena del Futuro” ha così illustrato come il particolare sistema di spire posizionato al di sotto di circa 12 cm del manto stradale del circuito sperimentale della Brescia-Milano, sfruttando l’induzione, permetterà di trasferire energia ai veicoli in movimento.
A rendere possibili questi risultati sono le più innovative tecnologie offerte dal 5G e dalle soluzioni applicative basate sull’intelligenza artificiale.
Il DWPT : la conversione dell’elettricità e il wireless per l’autostrada del futuro
L’innovativa tecnologia utilizzata, hanno spiegato i tecnici di A35 Brebemi e Aleatica, si chiama Dynamic Wireless Power Transfer, riassunta nell’acronimo DWPT.
E’ il DWPT che si connette alla rete di distribuzione elettrica a media tensione di un un impianto fotovoltaico.
Da qui, la corrente raggiunge una cabina in cui avviene la conversione dell’elettricità da media a bassa tensione e da alternata a continua.
Attraverso il passaggio in una management unit, la stessa corrente viene quindi nuovamente convertita da continua ad alternata, ma con una frequenza di 86,5 kilohertz, adatta quindi per il wireless.
Il trasferimento di energia alla macchina per induzione
È infatti questo il sistema con cui l’elettricità viene trasmessa dalla bobina primaria, quella inserita nella strada, a quella secondaria, presente sui veicoli.
Ad attivare le spire è lo stesso passaggio dei mezzi, che generano un campo magnetico attraverso cui avviene la ricarica.
Il ricevitore installato nel veicolo potrà utilizzare l’elettricità ricevuta o per alimentare direttamente il motore, o accumulandola nella batteria.
L’interesse dell’Europa e la strategia del Green Deal
La ricarica a induzione è stata individuata come una delle possibili soluzioni concrete verso gli obiettivi prefissati dal Pacchetto “Fit for 55”, presentato dalla Commissione europea in attuazione della strategia del Green Deal.
E i test già effettuati sulla tecnologia DWPT hanno evidenziato tra i vantaggi della ricarica a induzione una maggior efficienza energetica del veicolo, una riduzione del volume delle batterie nei veicoli senza impattare sulla capacità di carico merci e persone e un aumento della vita media della batteria stessa grazie al fatto che si eviterebbero picchi di ricarica perché verrebbe alimentata a intervalli durante il giorno. Inoltre, una volta a regime, il sistema potrà ridurre i tempi di sosta per ricarica.
Il progetto pilota italiano rappresenta dunque un importante e concreto banco di prova per l’Europa. Da qui alla fine dell’anno infatti, saranno valutati i risultati raccolti nei primi mesi di sperimentazione sul tratto di autostrada in cui è stato realizzato il circuito.
L’obiettivo è quello di riuscire a passare al più presto all’avvio della fase di una prima concreta realizzazione del sistema di mobilità a zero emissioni.
La nuova tecnologia è adatta anche a infrastrutture come aeroporti, porti o parcheggi.