Veneto, Liguria, Lombardia e Piemonte oggi al Ministero per avviare i negoziati per le materie non Lep
“Si è finalmente incardinato il provvedimento rispetto alle 9 materie, che saranno trattate progressivamente. Si partirà dalla Protezione Civile e sarà l’occasione per dimostrare che si tratta di un decentramento amministrativo che migliora la vita ai cittadini”.
A 7 anni dal referendum del 22 ottobre 2017 con il quali il 98,1% dei veneti espresse il proprio voto favorevole all’ipotesi che la Regione richiedesse a Roma la concessione di ulteriori forme di autonomia previste dall’articolo 116 della Costituzione, al Ministro per gli Affari regionali e le autonomie si è tenuta la prima riunione con i rappresentanti delle Regioni (Veneto, Liguria, Lombardia e Piemonte) che hanno richiesto l’avvio dei negoziati per l’autonomia differenziata.
Un incontro che il presidente del Veneto Luca Zaia ha commentato con soddisfazione soffermandosi a chiarire che quello che è stato richiesto non è l’autonomia su intere materie ma “su singole funzioni di ciascuna delle 9 materie non Lep” e sottolineando che “quando si vedranno nero su bianco le funzioni richieste si capirà che quello proposto è un progetto fatto per il beneficio di tutti e non lo spacca-Italia”, com’è stato definito.
Dato atto del buon lavoro del Governo, che si è impegnato “nel dicembre 2022 per la Finanziaria 2023 per la definizione dei Lep”, Zaia ha voluto anche dare qualche esempio di come la richiesta di autonomia per alcune funzioni delle materie non Lep possa portare a una miglior funzionamento della cosa pubblica.
“Se si chiede di dar modo al presidente della regione di fare le ordinanze di deroga in caso di calamità naturale – ha spiegato – non vuol dire che si intende smantellare la Protezione Civile Nazionale ma che si vuol essere più efficienti“.
Cosa si otterrà: Lep e non Lep
Uno dei punti fondamentali della legge approvata lo scorso 19 giugno prevede per la maggior parte delle 23 materie su cui le Regioni possono chiedere più autonomia la preventiva definizione dei cosiddetti “Lep”. Ovvero i livelli essenziali di prestazione, che il secondo comma dell’articolo 117 della Costituzione vuole siano garantiti su tutto il territorio nazionale.
Vi sono però 9 materie che, nel rapporto pubblicato a fine ottobre 2023, i 61 esperti del Comitato per l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, hanno deciso di escludere dalla determinazione dei Lep.
Le 9 materie “non Lep”
Tra le materie “non Lep” rientrano 3 categorie: le materie non configurabili come prestazioni in favore dei cittadini in quanto attengono a funzioni regolatorie e di controllo; quelle non associabili alla tutela dei fondamentali diritti civili e sociali; quelle che non contemplano spazi di autonomia legislativa e funzioni amministrative che possano esigere la determinazione di livelli essenziali.
In concreto, si tratta di questi 9 ambiti: organizzazione della giustizia di pace; rapporti della Regione in ambito internazionale e con l’Unione Europea; commercio con l’estero; professioni; protezione civile; previdenza complementare e integrativa; coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; casse di risparmio, casse rurali e aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale.
Il Veneto parte da 9
L’articolo 4 della legge Calderoli prevede dunque la possibilità di avanzare da subito richieste di maggiore autonomia in una o più di queste 9 materie.
E’ finalizzato a questo l’incontro dei 4 presidenti di regione oggi a Roma.
Luca Zaia (Veneto) porterà il dossier studiato e redatto dalla delegazione trattante. La Regione ha ribadito ufficialmente che “il Veneto chiederà l’avvio dei negoziati per tutte le 9 materie per le quali non sono previsti i Lep”.
L’obiettivo delle 4 Regioni presenti all’incontro, condiviso anche dal ministro, è quello di arrivare a definire una proposta comune in merito a materie e competenze. In tal modo, in attesa che l’apposita commissione definisca, entro i 2 anni dall’approvazione della legge, i Lep e i fabbisogni standard per le altre 14 materie, l’iter per il trasferimento delle prime 9 funzioni potrebbe accelerare.
Alberto Minazzi