Attesa a breve la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto atteso dal settore per un rilancio delle vendite che ancora stenta
La lunga attesa di chi sta attendendo il via libera ai nuovi incentivi governativi per acquistare o cambiare l’auto, ma anche dei produttori e degli operatori del settore che sperano di assistere a un rilancio, sembra vicina alla fine.
Da giugno, se non si registreranno ulteriori ritardi dopo i numerosi rinvii degli scorsi mesi, i concessionari dovrebbero poter iniziare a presentare le domande sulla piattaforma Ecobonus.
Il decreto che definisce il nuovo programma di contributi statali per complessivi 793 milioni, firmato dai Ministeri delle Imprese, dell’Economia, delle Infrastrutture e dell’Ambiente lo scorso 2 aprile, sarebbe infatti prossimo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, essendo scaduti il 15 maggio i 30 giorni abitualmente necessari alla Corte dei conti per effettuare i dovuti controlli.
Bonus auto 2024: cosa prevede il decreto
Il testo inviato all’organismo statale di controllo contabile lo scorso 15 aprile punta a stimolare la ripresa del settore automobilistico, in particolare promuovendo l’acquisto di vetture elettriche e ibride plug-in, nella prospettiva della transizione del parco circolante verso una mobilità sostenibile.
La maggior parte dei fondi disponibili, circa 240 milioni, saranno così destinati all’acquisto di auto con emissioni tra 0 e 20 grammi di CO2 per km con prezzo fino a 35 mila euro, Iva esclusa.
L’incentivo, in questo caso, sarà pari a 6 mila euro, più altri 3 mila in caso di rottamazione di veicoli Euro 4, 4 mila per gli Euro 3 e 5 mila per quelli da Euro 0 a Euro 2.
Per la definizione concreta del bonus sarà preso in considerazione anche l’Isee.
Altri 150 milioni andranno alle ibride plug-in tra 21 e 60 g/km di emissioni di CO2 con un prezzo non ivato fino a 45 mila euro. Sempre con un possibile aumento della somma in base all’Isee e all’extra bonus per la rottamazione (da 1.500 a 4 mila euro), il contributo base sarà di 4 mila euro.
Solo con rottamazione. Contributi per Gpl
La terza fascia, con contributo solo in caso di rottamazione (da 3 mila euro per le Euro da 0 a 2, a 1.500 per le Euro 4), è quella delle auto in fascia 61-135 g/km fino a 35 mila euro senza Iva. Vi rientrano le auto sia ibride, che a motore termico a basso consumo, che Gpl. La cifra totale a disposizione è di 403 milioni, ma di questi ne sono stati già utilizzati 120.
In aggiunta ai bonus per l’acquisto, il decreto prevede infine incentivi, rispettivamente da 400 e 800 euro, per la conversione a Gpl o metano dell’auto già in possesso che risultino omologate a tal fine e di classe non inferiore a Euro 4; per l’acquisto di auto usate Euro 6 (contributo fino a 2 mila euro); per moto e scooter ecologici (fino a 4 mila euro); per furgoni e camion di nuova generazione (bonus massimo 18 mila euro).
Il rilancio del settore automobilistico italiano passa per i bonus
Anche molte case automobilistiche approfitteranno dell’occasione dei nuovi incentivi statali per aumentarne l’effetto-volano per le vendite, con l’aggiunta di ulteriori sconti. Il mercato dell’auto in Italia, del resto, sta attraversando una fase molto delicata. Non a caso, Federauto e Unrae, rappresentanti delle concessionarie italiane e delle case automobilistiche estere operanti in Italia, negli ultimi mesi hanno lanciato al Governo un appello per uscire dalla fase di stallo sui bonus.
Nell’occasione, le due associazioni hanno sottolineato le gravi conseguenze per l’intera filiera automotive legate ai ritardi seguiti alla presentazione, a febbraio, del nuovo Ecobonus, che oltretutto scadrà a fine anno.
Il mercato dell’auto
Va detto che, ad aprile, dopo i risultati negativi di marzo, il mercato dell’auto ha dato segnali di ripartenza, con un +7,5% rispetto allo stesso mese del 2023. In termini numerici, lo scorso mese sono state immatricolate 135.353 auto contro 125.884.
Da inizio anno, la crescita nel primo quadrimestre è stata pari al +6,6% con 586.665 unità vendute. Il dato resta però ancora deficitario se confrontato con quello pre-pandemico: il saldo, rispetto al periodo tra gennaio e aprile del 2019, è infatti pari al -17,7%. A risultare particolarmente penalizzato dai ritardi nel via libera ai bonus è poi il mercato delle auto elettriche, che Unrae definisce “ancora sostanzialmente bloccato”.
Sempre ad aprile, la quota di mercato è stata del 2,3% per le auto con motori elettrici alimentati esclusivamente a batteria, senza l’utilizzo di alcun combustibile fossile, e del 3,3% per le cosiddette “Phev” (Plug-in Hybrid Electric Vehicle), in cui il motore termico ricarica la batteria nei casi in cui questa risulti avere una carica insufficiente di potenza disponibile.
Alberto Minazzi