Il Veneto si conferma in prima fila per lo screening anti Covid-19.
Da oggi, 19 luglio, i punti-tampone all’aeroporto Marco Polo di Venezia raddoppiano, passando da 5 a 10. E, in materia, è anche imminente l’arrivo di un’ordinanza del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia.
L’obiettivo è quello di monitorare e tracciare i contagi anche alla luce dei recenti incrementi nei casi di positività e migliorare i controlli negli aeroporti e al Porto di Venezia per tutti i passeggeri, con maggiore attenzione a quelli provenienti da Paesi europei dove in questo momento i contagi sono alti.
L’ordinanza coinvolgerà nel monitoraggio anche gli aeroporti Catullo di Verona, Canova di Treviso e il Terminal Passeggeri del Porto di Venezia. Saranno interessati anche tutti i Veneti di rientro dalle vacanze, o da viaggi anche brevi.
Sono previsti tamponi rapidi di terza generazione non solo per chi si imbarca ma anche per chi proviene da Paesi Ue ed extra Ue.
Se una persona dovesse risultare positiva, questa deve rispettare la quarantena unitamente ai suoi contatti. Se una persona è in possesso di green pass o di un tampone negativo effettuato nelle ultime 48 ore può imbarcarsi senza effettuare il tampone.
Nella giornata di ieri, domenica 18 luglio, sono stati sottoposti a tampone 546 viaggiatori, coinvolti in 26 voli: 6 per la Francia, 4 per la Spagna, 6 per la Germania, 1 per la Grecia, 3 per la Gran Bretagna, 1 per la Danimarca, 1 per la Turchia, 1 per gli Stati Uniti, 1 per l’Austria, 1 per la Svizzera e 1 per il Lussemburgo. Nessuno di loro è risultato positivo.
Il provvedimento tiene conto dell’aumentare dei casi di positività soprattutto causati dalla variante Delta in tutta Europa. Non esclusa l’Italia, dove si sono registrati alcuni focolai proprio in questi giorni, legati in particolare agli eventi e ai festeggiamenti per gli Europei di calcio. Il più grande, al momento, è quello di Monteverde, a Roma, con più di 90 casi dopo la partita Italia-Belgio, seguita su un maxischermo all’interno di un pub.