I dati e l’analisi del fenomeno di Confartigianato Imprese Veneto. Intanto, anche i prodotti Apple possibile bersaglio degli hacker
La cybersicurezza è un tema sempre più di attualità.
L’escalation del fenomeno degli attacchi informatici emerge infatti chiaramente dai dati presentati da Confartigianato Imprese Veneto, secondo cui quasi 4 piccole e medie imprese su 10, nel 2022, hanno dovuto difendersi dagli hacker.
E l’aumento dei reati informatici, nella regione, è stato del +21,2%.
Visto che ormai praticamente tutti utilizzano dispositivi informatici, nessuno può dunque sentirsi tranquillo di fronte alla possibilità di essere preso di mira dagli hacker. Lo testimonia anche l’allarme lanciato nelle ultime ore sulla vulnerabilità di alcuni prodotti utilizzati su iPhone e iPad in caso di mancato aggiornamento.
La cyberguerra e le imprese
Il quadro dipinto da Confartigianato Veneto è preoccupante sotto diversi aspetti. In primis, la crescita media nazionale dei reati informatici, nel 2022, è stata del +18,4%, con il Veneto che si posiziona al 7° posto in una graduatoria guidata da Toscana (+35,5%), Puglia (+25%) e Lombardia (+24,8%). Il dato veneto è leggermente superiore (59 contro 54) anche rispetto alla media italiana di denunce ogni 10 mila abitanti.
Concentrandosi solo sulle micro, piccole e medie imprese italiane, la percentuale di quelle che nell’ultimo anno ha dovuto fronteggiare almeno un attacco informatico è pari al 37%, rispetto a una media dell’Unione attestata al 28% nei dati delle rilevazioni tematiche di Eurobarometro della Commissione Europea. Ecco perché l’Istat stima che il 42,1% delle micro e piccole imprese considera molto importante o cruciale la cybersicurezza.
“Le micro e piccole imprese – commenta Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto – mostrano una crescente consapevolezza sui rischi della digitalizzazione e dedicano molta attenzione alla sicurezza, in termini di prevenzione di attacchi ed eventuali azioni di recupero dei dati. A loro supporto, c’è un piccolo esercito di 1.141 imprese artigiane dell’ICT pronte a consigliare ed aiutare gli imprenditori nell’apportare le adeguate contromisure”.
“Solo nel 2022 – aggiunge Alessandro Forestieri presidente regionale gruppo ICT – il 61% di tutti i cyberattacchi hanno avuto come obiettivo le PMI di tutto il mondo. Buona parte delle motivazioni risiede nel fatto che le PMI sono poco attrezzata alla prevenzione degli attacchi cyber e conservano una grande quantità di informazioni riservate”.
L’allarme suApple
Il Computer security incidente response team Italia dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha intanto appena lanciato un allarme di rischio “grave-rosso” relativo alla possibilità di attacchi hacker su alcuni diffusi smartphone o tablet di Apple.
I prodotti e versioni affette da vulnerabilità sono le versioni precedenti alla 16.3.1 del browser internet Safari; i sistemi operativi ios e iPados 16.x, sempre per le versioni precedenti alla 16.3.1, e macOs Ventura, nelle versioni precedenti alla 13.2.1.
I rischi, si specifica nell’alert, sono legati in particolare a WebKit,software usato per il motore di ricerca Safari, che può spalancare la porta del dispositivo all’azione di hacker.
L’invito dell’Agenzia è quindi quello di “applicare le patch” (cioè la serie di comandi progettati per aggiornare o risolvere un problema o una vulnerabilità del software).
In altri termini, per evitare rischi, il dispositivo va aggiornato. Per sanare le 3 vulnerabilità emerse, di cui una mai intercettata in precedenza, Apple ha infatti subito rilasciato una nuova versione dei sistemi operativi.
Alberto Minazzi