Atleti di tutta Italia e di tutti i livelli per il progetto di sensibilizzazione oncologica in cui gli sportivi raccontano le loro lotte per sostenere chi combatte contro un tumore
A metà dicembre, “Atleti al tuo fianco” ha completato per il 2023 il format “Tornei”, che ha consegnato solo nell’ultimo anno 194 premi, costituiti da materiale ufficiale di squadre di Serie A e B, a giocatori e giocatrici distintisi per qualità che possono risultare importanti non solo sul campo, ma anche quando si è al fianco di una persona ammalata.
Ma non si è certo fermata qui l’attività della onlus aRenBi, che patrocina il progetto di sensibilizzazione oncologica curato da Alberto Tagliapietra, medico bresciano con diploma di alta formazione in psico-oncologia. Ogni giorno, sui profili social di “Atleti al tuo fianco” si aggiungono infatti nuove foto di sostegno e si presentano nuove iniziative.
La vicinanza umana alla base di ogni terapia
Il giorno dell’Epifania, per esempio, il difensore del Venezia FC, Giorgio Altare, ha posato in rappresentanza di tutta la sua squadra di calcio, militante in Serie B, per una foto in cui, come invita a fare la campagna, si stringe le mani e sorride per testimoniare presenza fisica e supporto emotivo al fianco di chi lotta contro il cancro.
Lo stesso aveva fatto due giorni prima Lorenzo Bernardi, “Mister Secolo” della pallavolo italiana e oggi coach dell’Igor Volley Novara femminile.
Intanto, “Atleti al tuo fianco” si è recata all’hospice di Guastalla, donando una fornitura di volumi per approfondire il tema delle cure palliative con il linguaggio e le esperienze dello sport.
L’elenco di adesioni, da parte di atleti di tutti gli sport, e di iniziative concrete promosse dalla onlus potrebbe proseguire a lungo. Il messaggio che punta sulla valenza sociale dello sport, ricordando sempre come il contatto umano e la vicinanza emotiva sono alla base di qualsiasi terapia, viene costantemente veicolato tramite Facebook e Instagram.
Il cancro come tema sociale
Il progetto guidato da Tagliapietra intende del resto lanciare una vera e propria sfida culturale: “Possono sportivi professionisti avvicinarsi al tema tumori semplicemente parlando di come nella propria vita affrontino sfide e avversari difficili, sebbene le proprie battaglie siano confinate all’ambito sportivo?”, è la domanda che sta alla base.
“Coinvolgiamo il mondo dello sport – ricorda poi l’ultimo aggiornamento della biografia del profilo su Facebook – per conoscere e supportare le emozioni di chi affronta un tumore. A mani unite per essere vicini, con il sorriso per sostenere chi è coinvolto in un percorso oncologico”.
L’obiettivo e quello di coinvolgere il mondo dello sport per conoscere, comprendere e sostenere le emozioni di chi affronta un tumore, trasformando il cancro da argomento esclusivamente clinico a tema sociale. “Una malattia devastante come il tumore – si sottolinea – nasconde insidie subdole e imprevedibili contro cui lottare”.
“Una di esse – prosegue il sito ufficiale – è il tentativo di isolamento a cui questa patologia sottopone, sia da un punto di vista fisico, allontanando dalla vita sociale e quotidiana abituale, sia culturale, confinando l’argomento ad ambiti clinico-specialistici e impedendo al tema tumori di poter diventare un argomento di confronto e dialogo sereno”.
Alberto Minazzi