Gli assorbenti igienici in Italia costeranno meno.
Se fino ad oggi l’aliquota Iva che grava su questo bene di consumo è del 22%, il governo Draghi ha inserito nella prossima legge di Bilancio il taglio al 10%.
Una decisione che risulta comunque parzialmente in linea con quanto già definito negli altri Paesi europei.
In Germania, infatti, l’Iva sugli assorbenti femminili è al 7%, in Francia al 5,5%, mentre in Irlanda è addirittura pari a zero.
Ora, anche nel nostro Paese avere le mestruazioni non sarà più un “lusso”.
Dopo anni di tentativi falliti e promesse mancate, questa sembra essere la volta buona per tagliare l’Iva sugli assorbenti femminili. L’intervento per ridimensionare la cosiddetta “tampon tax” rientra tra le misure nel Documento programmatico di bilancio. Nella maggioranza dell’esecutivo Draghi, almeno tre partiti su cinque sostengono la misura. E c’è l’ipotesi di arrivare al 4%.
A oggi in Italia gli assorbenti femminili sono beni ordinari e non godono di aliquota ridotta come vino, sigarette e vestiti.
Per questo hanno prezzi tra i più alti in Europa.
Mentre in alcuni Paesi l’Iva è scesa, in questi anni la “tampon tax” italiana si è avvicinata ai livelli di Ungheria, dove è al 27% e Danimarca, Svezia e Norvegia, al 25%.
Dal 2006, quando per la prima volta in Italia si è cercato di ridimensionare questa tassa, la questione “tampon tax” ha scatenato dibattiti in quattro diversi governi, tra proposte di legge mai discusse e tre emendamenti bocciati.
Anche due anni fa ci fu un tentativo di porre rimedio alla situazione ma alla fine il taglio dell’Iva al 5% interessò solamente gli assorbenti compostabili e biodegradabili, prodotti difficilmente trovabili sul mercato.
Il primo capoluogo di Regione ad aver tolto l’Iva sugli assorbenti nelle farmacie comunali è stato Firenze, grazie a una delibera comunale che fino al 31 marzo 2021 ha permesso di venderli senza alcuna tassazione.
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