Il Padiglione Venezia riscopre e rilancia le eccellenze veneziane dell’artigianato artistico
L’ esposizione si intitola “Luxus”; ma il lusso di cui il curatore Stefano Zecchi ha deciso di parlare al Padiglione Venezia, in occasione della 57^ Biennale d’Arte, non è quello dei soldi («lusso dei cafoni», lo definisce Zecchi), bensì «il lusso dell’anima, quello che spiega l’importanza della bellezza preziosa della vita e delle cose».
Fino al 26 novembre, dunque, il Padiglione Venezia torna all’antica vocazione, perché, quando fu eretto, nel lontano 1932, fu, per lunghi anni, la vetrina più prestigiosa dell’artigianato d’arte veneziano: vetro, mosaico, tessuti, porcellane, pietre e calzature la cui qualità affonda in una tradizione secolare giunta fino ai giorni nostri. «Il motivo del Padiglione Venezia – ha spiegato il sindaco, Luigi Brugnaro – è proprio quello di riprendere le nostre eccellenze. Dobbiamo tornare a fare grandi mostre sul lavoro delle persone che sono qui, vi siano nate o meno. È per questo che l’idea che mi ha proposto Zecchi mi è piaciuta tantissimo, anche perché riprende quello che continuo a dire in giro per il Mondo: perché devono essere gli altri a venire a prendersi le glorie a Venezia quando la città straordinaria sono coloro che ci vivono? La città ha bisogno dei suoi eroi: noi dobbiamo difendere il nostro futuro attraverso la difesa del lavoro, della fatica unita alla straordinaria bravura, che è il nostro vero “lusso”, in modo che i giovani riprendano a pensare di tornare qui».
A contribuire all’esposizione sono state così direttamemte le stesse imprese artigiane. Al Padiglione Venezia, in un atelier, verranno così raccolti materiali grezzi che, attraverso la genialità delle mani dell’artigiano si trasformano in vere e proprie opere d’arte: un “cammino” nel quale il visitatore sarà accompagnato, consentendogli di comprendere come, dalla materia, si possa formare l’oggetto artistico. L’appello lanciato all’unisono da Zecchi e Brugnaro è allora quello di vedere tanti giovani prendere contatto con le nostre realtà artigiane al Padiglione Venezia, per «ritrovare il senso della storia, perché la tradizione è protezione del fuoco, non venerazione delle ceneri», come ha rimarcato il curatore.
Nella valorizzazione del sapere artigiano, Luxus si pone comunque anche altri obiettivi. Il primo è il superamento della distinzione tra “grande arte” e “artigianato”, a torto considerato “arte minore”. «Per me – riprende Zecchi – dalla fine delle grandi avanguardie artistiche novecentesche si è assistito ad una vera asfissia dell’arte. E, come suggerisce Goethe, quando non c’è più la consapevolezza della strada da percorrere, bisogna ritornare alle origini, a quella “technè” che altro non è se non il grande artigianato artistico che ha fatto le bellezze di Atene, Roma, Bisanzio e di tutto l’Occidente. Vorrei che si ritornasse anche all’emozione e al coinvolgimento del visitatore: mi piacerebbe che chi percorre il nostro percorso avesse un’educazione estetica in grado di permettergli di capire la raffinatezza degli oggetti con cui viene a contatto, al di là del mero valore mercantile della cosa».
La Biennale Arte per la prima volta a Mestre
La Biennale d’Arte di Venezia esce dalla città d’acqua e per la prima volta sbarca in terraferma, a Mestre, con un padiglione dedicato alle installazioni dell’artista francese Marie Voignier a Forte Marghera. Un momento storico, ha spiegato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro in occasione dell’apertura del padiglione, e un motivo di orgoglio per Mestre. Ma anche un nuovo e prestigioso tassello nel processo di recupero e di valorizzazione del Forte. Già l’anno scorso era stato allestito un padiglione nell’ambito della Biennale Architettura che però non faceva parte integrante dell’Esposizione. Quest’anno invece il padiglione, curato direttamente dalla direttrice Christine Macel e dedicato all’artista francese, è a tutti gli effetti uno degli eventi ufficiali della Mostra. Il padiglione della Voigner, che presenta due video dell’artista, dal titolo “Hinterland” e “Le bruit du canon” sarà visitabile a Forte Marghera sino al 24 ottobre prossimo.