Cinque anni, tanti successi e una visibilità internazionale per i giovani artisti che hanno trovato nel concorso “Artefici del nostro tempo” il trampolino di lancio per il loro futuro
Da quando è stato lanciato, nel 2019, “Artefici del nostro tempo” è diventato un punto di riferimento per i giovani artisti italiani under 35, un laboratorio di creatività e sperimentazione che non teme barriere geografiche o stilistiche.
Voluto dal Comune di Venezia, il concorso ha dato il via a un vero e proprio fenomeno di mecenatismo moderno, puntando su visibilità e opportunità per chi ha il coraggio di osare.
A raccontare questo progetto unico è Elisabetta Barisoni, responsabile di Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, che sottolinea la forza innovativa di un concorso che ha scelto fin da subito di aprirsi a tutti i giovani artisti, senza limitazioni territoriali o di disciplina.
“Abbiamo voluto dare spazio a tutte le forme artistiche – dalla pittura alla street art, dal design del vetro alla scultura – e aprire le porte a chiunque, non solo ai residenti in Veneto, ma a tutti gli italiani e agli artisti che vivono nel nostro Paese”, sottolinea.
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Talenti emergenti nella scena artistica italiana
Già dalla prima edizione, la varietà delle sezioni ha permesso a talenti emergenti di far conoscere il proprio lavoro in contesti prestigiosi come la Biennale di Venezia, ma anche in spazi più informali, come Forte Marghera, che ha fatto da vetrina per numerosi giovani. E non solo: i vincitori assoluti entrano a far parte della collezione di Ca’ Pesaro, un’opportunità che raramente si offre a esordienti.
Sono tanti i nomi che oggi sono diventati protagonisti della scena artistica, grazie alla visibilità guadagnata tramite questo concorso.
Pensiamo a Vittorio Marella, oggi tra gli interpreti del realismo magico, che ha esposto nel 2024 a Palazzo Murulana, o a Jingyun Wang, che, dopo aver vinto nella categoria design del vetro, ha già una mostra a Ca’ Pesaro e una project room alla Biennale. Ma l’elenco potrebbe continuare con tanti altri.
Dalle partecipazioni alle grandi mostre alle residenze dell’arte
Eric Pasino, selezionato all’edizione 2019 del concorso, ha poi vinto il Premio Mestre di Pittura nel 2022, aggiudicandosi anche il bando per l’assegnazione degli atelier d’artista della Fondazione Bevilacqua La Masa nel 2023.
Nicolò De Mio, vincitore della categoria video arte del 2022 è stato inserito nella mostra dedicata a Chagall al centro culturale Candiani nel 2023.
Anche Luca Rubegni, vincitore della categoria pittura nel 2023, ha partecipato ad una mostra al Candiani: “Matisse e la luce del Mediterraneo”, aperta fino al 4 marzo.
Lo studio Indaco Wall Design, vincitore della categoria Street Art nel 2023, ha realizzato il murale “A spanne” nell’ambito della mostra dedicata ad Armando Testa ospitata nel 2024 a Ca’ Pesaro.
Interessante anche il percorso dell’artista multidisciplinare Sabrina Zuccato, giornalista, scrittrice e videomaker, selezionata nella categoria video arte nel 2022 e nel 2024. Oggi Zuccato è una degli artisti residenti dell’Emeroteca dell’Arte, rinnovata sede di proprietà comunale in Piazza Ferretto a Mestre.
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Intelligens. Natural. Artificial. Collective: filo conduttore dell’edizione 2025
Nel 2024 si è aperta la sesta edizione di “Artefici del nostro tempo” e la partecipazione è già un’opportunità unica per giovani artisti che vogliono misurarsi con un tema provocatorio e attuale: “Intelligens. Natural. Artificial. Collective”, il filo conduttore della Biennale di Architettura 2025.
Con la scadenza per le iscrizioni fissata al 18 marzo, i giovani talenti hanno ancora tempo per proporsi e, chissà, fare il grande salto nel panorama internazionale.
“Artefici del nostro tempo” è infatti una fucina di idee che, attraverso premi, residenze e visibilità, offre una possibilità concreta di emergere e consolidarsi nel mondo dell’arte. In questo senso, è il moderno mecenatismo che si adatta ai tempi, portando i talenti del futuro sotto i riflettori che meritano.
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Cinque discipline, un unico filo conduttore
Partecipare alla sesta edizione è ancora possibile.
Sono cinque le discipline in concorso quest’anno: Street Art, Vetro, Immagine, Opera e Narrazione, accomunate da un unico filo conduttore tematico.
I giovani artisti dovranno suscitare riflessioni e disegnare ipotesi progettuali sul tema della Biennale di Architettura 2025 dal titolo “Intelligens. Natural. Artificial. Collective”.
Oltre al premio in denaro, i vincitori di ogni singola categoria avranno l’opportunità di esporre le loro opere all’interno del Padiglione Venezia, ai Giardini della Biennale, una vetrina tra le più influenti ed esclusive del panorama espositivo internazionale. Le opere selezionate dal secondo al decimo posto saranno invece esposte al Padiglione 29 di Forte Marghera, a Mestre. Al primo classificato per la disciplina di Street Art sarà poi riservata un’apposita e ampia superficie murale, dove in autunno verrà realizzata l’opera on site. Non da ultimo, l’assegnazione di premi speciali: due residenze d’artista nello spazio per la produzione culturale dell’Emeroteca dell’Arte di Via Poerio a Mestre.
Claudia Meschini