In arrivo il gelo di Minsk ma “spaventano di più gli ambienti chiusi”. L’influenza è portata da virus e batteri, non dalle basse temperature
E’ vero che i bambini non dovrebbero uscire in inverno quando le temperature sono particolarmente rigide?
Sono molti i genitori che pensano di preservare la loro salute tenendoli al riparo dalle intemperie della stagione.
Così, quando le temperature si abbassano, la tendenza comune è quella di evitare di portarli fuori per timore che si possano ammalare con tosse, raffreddore mal di gola, febbre o quant’altro.
In realtà, come spiegano i pediatri, anche se generalmente il picco influenzale coincide con i mesi più freddi, non esiste un legame con le basse temperature.
Il pericolo di ammalarsi cresce negli ambienti chiusi
Non è il freddo ma sono i germi, virus o batteri a far crescere il numero di casi di influenza. Le basse temperature non sono dunque il nemico da combattere. Come spiegano gli esperti, considerato che questi circolano più favorevolmente negli ambienti chiusi, non far uscire i bambini perché altrimenti il rischio è che si ammalino non è la direzione giusta da seguire per evitare davvero che avvenga. Anzi.
Rino Agostiniani, vice presidente della Società Italiana dei pediatri che ha affrontato il tema con AdnKronos Salute, spiega che in questo periodo non ci si ammala perché si è preso un po’ di freddo bensì perché qualcun altro ci contagia trasmettendo l’agente infettivo. Cosa che avviene con meno facilità all’aperto. Per questo i bambini non devono restare rinchiusi. Il medico consiglia anche che siano sì ben coperti quando escono ma non eccessivamente considerato che poi sudano e anche questa non è una condizione per loro favorevole.
Non è dunque il caso di allarmarsi per l’imminente arrivo del freddo intenso.
Il gelo di Minsk fa crollare le temperature
Che in Italia è arrivato. Lorenzo Tedici, meteorologo de iLMeteo.it conferma che una massa d’aria artica, che da giorni staziona tra Scandinavia, Polonia e Bielorussia con temperature non superiori a – 9 e – 18 gradi, si è spostata verso Sud-Est colpendo in modo significativo la zona del mar nero, l’area carpatico danubiana e marginalmente anche l’Italia.
L’espansione del gelo della Bielorussia, dove nella capitale Minsk si è arrivati a – 21, si farà sentire nelle prossime ore anche sul nostro Paese. Le temperature subiranno di conseguenza un’ulteriore diminuzione di 2 – 4 gradi raggiungendo valori tipicamente invernali. Ciò farà sì che in Pianura Padana difficilmente si supereranno i 3 – 4 gradi di massima, mentre le minime andranno abbondantemente sotto lo zero.
Entro il fine settimana Bolzano arriverà a – 8; Belluno e Trento a- 5; Padova e Pordenone a – 4 e – 3 a Chieti sulle zone collinari abruzzesi.
Non sono temperature da record ma si possono considerare anomale nell’era de Riscaldamento Globale. Basti pensare che durante tutto lo scorso inverno 2022 – 2023 a Milano il termometro mai è sceso sotto la massima di 4 gradi.
Piogge e neve al Centro – Sud
Con il freddo arriveranno anche precipitazioni abbastanza intense al Centro – Sud. Fino a venerdì in Sardegna, Sicilia e su medio e basso versante tirrenico con parziale espansione sulle zone adriatiche nella giornata di giovedì 11 gennaio. Riguardo alla neve oltre i 700 metri sarà fresca sugli Appennini. Per venerdì è previsto un diffuso miglioramento.
Durante il weekend, nonostante la pressione in aumento e il tempo in prevalenza asciutto, avremo ancora freddo e gelate notturne. In particolare in Val Padana, complici nebbie e nubi basse è possibile si arrivi a registrare giornate con massima e minima sotto gli zero gradi.