A Portogruaro, c’è un’importante area, vicina al centro abitato, interessata da un progetto di recupero e trasformazione urbana.
L’area ex Perfosfati è il tipico esempio di insediamento industriale da riconvertire e riqualificare.
Anche il Cup, il Comitato unitario delle professioni della provincia di Venezia, da qualche anno l’ha individuata come uno dei temi più importanti di riqualificazione del nostro territorio metropolitano.
«L’obiettivo – conferma Mariano Carraro, presidente dell’Ordine degli ingegneri – è quello di includerla pienamente nel tessuto urbano, rendendola fruibile da parte della cittadinanza».
A tal fine, adesso si passa agli atti concreti, con un innovativo bando all’insegna della sostenibilità destinato a gruppi di giovani professionisti.
Il bando
Il Comune di Portogruaro, ricorda Carraro, ha già avviato un’azione di risanamento e bonifica degli edifici industriali dismessi e della zona che ospitava attività inquinanti.
Solo completata questa fase si potranno individuare le attività effettive da svolgere all’interno dell’area.
Intanto, però, per l’area ex Perfosfati, il Cup ha individuato 3 aree di azione, per altrettanti bandi.
Quello dell’area tecnica fa capo agli Ordini di ingegneri, architetti, geometri, agronomi e geologi.
Assegnerà borse di studio da 10.000 euro (al primo classificato) e 2.500 euro (a secondo e terzo classificato) alle migliori ricerche interdisciplinari che individueranno, sull’area ex Perfosfati, metodologie di risanamento ambientale e nuovi modelli di sviluppo urbano ecosostenibili.
Possono partecipare alla selezione gruppi formati da un massimo di 10 professionisti della provincia di Venezia che non abbiano compiuto 35 anni di età e abbiano al massimo 5 anni di iscrizione all’Albo. Le domande vanno presentate al Cup entro il 30 ottobre.
La sostenibilità ambientale al posto dei Perfosfati
La chiave di lettura del bando è espressamente indicata in sostenibilità, naturalità e riciclabilità.
«I temi della sostenibilità ambientale, dei cambiamenti climatici e dell’attenzione all’ambiente – riprende Carraro – sono assolutamente trasversali. Pur lasciando massima libertà ai giovani professionisti riguardo all’idea di cosa insediare nell’area, chiaramente nella valutazione avranno un risalto particolare. Oggi, anche per legge, non è più possibile progettare qualcosa che non rispetti almeno i criteri ambientali minimi. Scelta dei materiali, illuminazione, insonorizzazione, risparmio energetico sono problematiche che devono interessare sia i progettisti che chi realizza concretamente le opere. E, pur ormai abbastanza condivise, non sono però ancora patrimonio di tutti».
L’area specifica, poi, viene vista dal presidente degli ingegneri come un contesto particolarmente stimolante. «Portogruaro è una città di medie dimensioni, posta in posizione particolare, al confine col Friuli. È vicina alle spiagge di Bibione e Caorle, ha importanti aspetti agricoli. Gli spunti sono dunque tanti e questo bando può dunque costituire una buona palestra per i giovani professionisti. Un piccolo mattoncino per favorire la crescita culturale della società. E il modo di far emergere idee che, perché no, anche se non usate qui potrebbero tornare utili anche in altri contesti analoghi».