E’ sostenibile, è sicuro, è slow e molto spesso regala scenari da togliere il fiato. Eccolo descritto il viaggio in treno. E quest’anno c’è un motivo in più per regalarsi un’esperienza a bordo di una carrozza ferroviaria, perché il 2021 è stato dichiarato l’Anno Europeo delle ferrovie.
Una decisione adottata dalla UE per promuovere e incoraggiare l’utilizzo di questo mezzo di trasporto anche da parte dei cittadini.
Non è difficile pensare di farlo in Italia, dove ci sono alcune delle tratte più belle d’Europa.
Le tratte italiane più suggestive
Carrozze tirate a lucido, arredi preziosi, argenterie e porcellane inglesi, gli inconfondibili abat-jour dei vagoni ristoranti.
Il mondo dell’Orient Express è probabilmente finito per sempre ma il piacere del viaggio in treno sta lentamente tornando di moda. Anche in Italia.
C’è per esempio la Ferrovia dei Parchi, considerata un capolavoro di ingegneria e che per la sua spettacolarità paesaggistica viene detta la Transiberiana d’Italia. A bordo di carrozze di inizio Novecento si percorrono 128 chilometri e si attraversano due parchi nazionali e poi montagne, altipiani, vallate e strette gole a cavallo di Abruzzo e Molise.
Ma c’è anche il Trenino Verde della Sardegna che, sempre con un treno d’epoca, “viaggia, orgogliosamente, a una lentezza media di 20 km all’ora”. La lentezza ideale per conoscere la Sardegna più autentica. La Ferrovia delle Centovalli, inserita da Lonely Planet nelle 10 più belle ferrovie europee, collega invece il Piemonte alla Svizzera ed è soprannominata il “treno del foliage” perché quand’è autunno attraversa paesaggi dalle mille sfumature del giallo e del rosso. Ma non possiamo dimenticare di citare anche il Cinque Terre Express, la Ferrovia turistica della Val d’Orcia e la Ferrovia del Bernina.
2021, l’Anno Europeo delle Ferrovie
Anche se colpite duramente dalla crisi dovuta alla pandemia, al pari del trasporto aereo e navale, le ferrovie rivestono un ruolo importante per la ripresa sostenibile. L’Unione Europea sta facendo enormi sforzi per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e una delle misure su cui punta è proprio quella di aumentare l’utilizzo dei treni, sia per le imprese che per i passeggeri. Oltre a essere responsabile soltanto dello 0,4% delle emissioni di CO2 , rispetto al 25% dell’intera categoria dei trasporti, il treno riveste un ruolo significativo nel turismo culturale e sostenibile e nella connessione tra aree isolate e i principali centri abitati.
La prima ferrovia al mondo
La prima tratta ferroviaria destinata al trasporto fu inaugurata in Inghilterra il 27 settembre del 1825 . Di passeggeri si cominciò a parlare soltanto 5 anni dopo con il collegamento Liverpool-Manchetster. Da lì avanti l’Europa si trasformò piano piano in un reticolo di strade ferrate, tanto che oggi si potrebbe tranquillamente girarla tutta a bordo di un treno.
La nascita del turismo ferroviario
Vi dice qualcosa il nome di George Bradshaw? Era il cartografo inglese che nel 1913 scrisse La Bradshaw’s Continental Railway Guide, diventata famosa di recente grazie a un programma televisivo della BBC condotto da Michael Portillo, l’eccentrico giornalista ed ex ministro inglese. Una guida che era stata scritta per i primi facoltosi turisti che agli inizi del XIX secolo avevano scelto il treno come mezzo di trasporto per i lunghi viaggi in Europa. E che oggi viene riscoperta come motivo di “viaggio nel tempo”.
La nascita delle ferrovie in Italia
L’avventura ferroviaria italiana iniziò in realtà già nel 1839 nel Regno delle due Sicilie, dove il re Ferdinando II di Borbone fece costruire 7 chilometri di rotaie per unire Napoli a Portici. Lo scopo era quello di collegare le residenze cittadine dei nobili, re compreso, alle dimore di villeggiatura. Successivamente, la ferrovia servì anche per scopi militari. Pare che nei primi tre mesi di esercizio la Napoli-Portici avesse toccato la cifra record di 131.000 passeggeri, tanto che il re spinse per costruire altre tre linee.
Il Museo di Pietrarsa
In Italia esistono spazi museali che raccontano la storia delle ferrovie. Il più importante è senz’altro il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, a Napoli.
Nato come “Reale Opificio Meccanico, Pirotecnico e per le Locomotive”, grazie al volere del re Ferdinando II di Borbone, il grande stabilimento industriale è stato per decenni il luogo dove venivano costruite le locomotive a vapore. Rappresentò in assoluto il primo nucleo industriale italiano, anticipando di 44 anni la fondazione della Breda e di 57 quella della Fiat. Gli spazi ottocenteschi sono stati completamente recuperati e restaurati e consentono di fare un viaggio meraviglioso nella storia delle ferrovie italiane grazie a una ricca collezione tra rotabili storici, arredi di stazione, macchinari d’officina e utensili.
Luisa Quinto