Balene e squali nel Mediterraneo? E’ assolutamente possibile incontrali lungo le coste italiane. Così come si può avere l’emozione di assistere alle danze dei delfini in Adriatico.
I recenti avvistamenti nel nostro Paese confermano che non è necessario andare all’altro capo del mondo per vedere questi animali marini. E le segnalazioni della loro presenza sono in aumento.
Lo squalo Mako
L’ultima in ordine di tempo interessa la riviera della Versilia, in particolare le acque di Marina di Pietrasanta, Viareggio. E’ lì che un gruppo di pescatori ha avvistato uno squalo Mako. Si tratta di un predatore che può arrivare alla lunghezza di 4 metri, molto agile e dal morso considerato il più potente tra tutti gli squali.
Il suo habitat sono le acque calde e tropicali di tutto il mondo ma gli avvistamenti italiani, secondo gli esperti, stanno crescendo.
Nuovi animali marini in transito nel nostro Paese
Un altro insolito avvistamento è stato fatto lungo la costa di Fiumicino (Roma), a ridosso della foce del Tevere.
In queste acque nuotava nei giorni scorsi un giovane esemplare di balena grigia di circa 7 metri, già precedentemente segnalato a Ponza, Sorrento, Baia e Gaeta. Il cetaceo, dalle acque antistanti il Vecchio Faro, si è poi diretto verso nord per riprendere il largo. In Alto Adriatico, il Golfo di Trieste è stato recentemente letteralmente invaso dalle meduse. Le orche hanno fatto la loro apparizione di fronte a Genova.
«In questo periodo – spiega il biologo marino Luca Mizzan, direttore del Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue – stanno aumentando le segnalazioni che riguardano avvistamenti di animali marini abitanti negli oceani. Questi spostamenti dipendono da varie ragioni. Partiamo dalla premessa che diverse barriere sono state abbattute, pensiamo al canale di Suez, e c’è quindi un collegamento diretto con i nostri mari. Di conseguenza è più facile che dal Mar Rosso piuttosto che dall’oceano arrivino esemplari per noi inusuali. Molto dipende anche dai cambiamenti climatici e dal fatto che molti predatori si spostano perché nel loro ambiente originario faticano a trovare cibo».
Le specie che aumentano
«E’ poi importante considerare – sottolinea Mizzan – che gli avvistamenti eccezionali di grandi cetacei, squali, delfini, o altri animali marini, sono dovuti anche all’effetto della diminuzione del traffico marittimo. Il mare comunque è l’ambiente più difficile da studiare per quanto riguarda le specie, soprattutto in profondità.
C’è da dire comunque che, nonostante le segnalazioni siano in aumento, i grandi animali acquatici sono meno rispetto a quelli presenti un secolo fa. Si tratta sempre comunque di presenze transitorie perché, ad esempio i Capodogli, nelle nostre acque non troverebbero da mangiare».
Per quanto riguarda il territorio veneziano, tre settimane fa è stato avvistato un Trigone (una sorta di razza, ndr) in Canal Grande a Venezia. E’ una specie che sta aumentando la presenza nelle nostre acque.
Al Lido, Pellestrina e Chioggia è stata segnalata anche la presenza della tartaruga Liuto, un carapace che può arrivare a 2 metri. Una new entry in Alto Adriatico è anche la Stenella striata, un cetaceo appartenente alla famiglia dei delfini, arrivato fino alla Laguna di Venezia. Spostandoci al Lido di Jesolo sono invece stati avvistati squali elefante e Capodogli.
E le foche? Perché no. Ce ne sono molte in Croazia e potrebbero facilmente arrivare anche qui.
Silvia Bolognini