Coldiretti evidenzia la situazione di difficoltà in cui si trovano le famiglie
Il carrello della spesa è indubbiamente più leggero. Si spende di più a causa dell’inflazione ma si consuma di meno e gli italiani si trovano purtroppo a dover fare i conti con il potere d’acquisto che si è ridotto di sette punti negli ultimi dieci anni.
Secondo quanto rileva infatti un’analisi di Coldiretti, sono sempre più le famiglie che fanno la spesa nei discount per risparmiare. E sono anche diventate più selettive nei confronti dei consumi. La generale situazione di difficoltà che sta attanagliando le persone ha portato una volata degli acquisti low cost, che segnano un balzo del 10,3%.
Chi ci rimette di più
Tra le categorie di prodotti che maggiormente hanno inciso sul carrello della spesa in termini di lievitazione dei costi ci sono la verdura, seguita da pane, pasta e riso.
Seguono la carne e i salumi.
A risentire maggiormente il peso dei rincari sarebbero i dipendenti pubblici le cui retribuzioni, secondo quanto riferisce Aran, l’Agenzia per la rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, tra il 2013 e fine settembre 2022 sono cresciute del 6,7% a fronte di un aumento dei prezzi nello stesso periodo del 13,8%.
Nel privato, esclusi i dirigenti, la crescita dei salari è stata invece dell’11,6%.
Vendite al dettaglio e piccoli negozi
Per quanto riguarda le vendite al dettaglio, secondo gli ultimi dati Istat, rispetto al mese di ottobre, sono leggermente aumentate sia in valore sia in volume rispettivamente dello 0,8% e dello 0,4%. Tuttavia, a livello di tendenza, a fronte di un incremento del 4,4% in valore c’è stato un calo dei volumi pari al 3,6%. Un dato negativo, quest’ultimo, causato soprattutto dal crollo del 6,3% dei volumi di alimentari venduti. Il piatto della bilancia pesa di conseguenza in negativo anche sul fronte dei commercianti, soprattutto i negazi di piccole dimensioni che temono per la loro sopravvivenza. Nel solo mese di novembre hanno perso volumi di vendite per un totale del 6% rispetto a un anno prima, a fronte di un +1% registrato dalla grande distribuzione.