Il rapporto “Noi doniamo” per la Giornata del dono 2022: dopo la pandemia, in discesa donazioni economiche e impegno volontario
Anche nel 2022, il 4 ottobre è la Giornata nazionale del dono, promossa dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) per diffondere la cultura del dono attraverso una serie di iniziative, rivolte principalmente agli studenti.
Ma la tradizionale generosità degli Italiani, nell’ultimo anno, ha fatto segnare un’inversione di tendenza. Se le organizzazioni non profit ancora reggono e le donazioni biologiche mostrano luci e ombre, nel 2021, dopo la reazione solidale del 2020, sono risultati infatti in calo soprattutto versamenti in denaro e impegno volontario.
“Un effetto che ci aspettavamo – commenta il presidente dell’Istituto Italiano della Donazione, Stefano Tabò – perché anche il dono, come tutte le sfere della vita pubblica e privata delle persone, non può non aver subito contraccolpi dalle crisi a più livelli che stiamo vivendo”.
I dati emergono dalla 5^edizione del rapporto “Noi doniamo”, realizzato dall’Osservatorio sul dono dell’IID, che ha provato a quantificare l’impatto di crisi e pandemia sulle dimensioni del dono delle persone, concentrandosi sulle 3 principali tipologie di dono: il volontariato (inteso come donazione di capacità e tempo), le donazioni economiche in denaro e le donazioni biologiche (ovvero principalmente quelle di sangue e organi).
Il dono degli Italiani nel 2021: le donazioni economiche
Secondo i dati Istat, la quota di persone che dichiara di aver donato risorse economiche alle associazioni ha registrato un calo del -2,3%, toccando quota 12% dopo il lieve aumento (dal 13,4% al 14,3%) del 2020. Peraltro, va detto che nel 2021 le donazioni informali sono tornate ad aumentare, pur restando lontane dai livelli del 2019, quando erano state effettuate dal 41% della popolazione. I dati Doxa mostrano una crescita dal 33% al 36%. Specularmente, il 61% degli Italiani (lo scorso anno era il 64%) dichiara di non aver effettuato nessun tipo di donazione.
Un segnale positivo arriva dalla raccolta fondi da parte delle organizzazioni non profit. L’indagine 2022 dell’IID mostra un incremento del +12% delle ONP che hanno migliorato l’andamento della raccolta, arrivando al 33% del totale. E diminuisce la quota delle organizzazioni che, al contrario, hanno peggiorato la raccolta: con un -13%, la quota si attesta al 39%. In ogni caso, l’entità delle entrate complessive da raccolte fondi è migliorata per il 46% delle ONP, quasi raddoppiando rispetto al 25% del 2020 e tornando su livelli pre-pandemici (quando la media dei vari anni era tra il 35% e il 42%).
Il volontariato e le donazioni biologiche
Se, durante l’emergenza sanitaria, la pratica del volontariato da parte dei cittadini era rimasta sostanzialmente stabile (si era passati dal 9,8% del 2019 al 9,2% del 2020), nel 2021, secondo il Rapporto BES 2021 dell’Istat, ha invece fatto segnare un’importante contrazione, più accentuata al nord: -2,5%, con solo il 7,3% degli Italiani che ha dedicato alla solidarietà il proprio tempo e le proprie capacità. La battuta d’arresto è confermata dall’impegno nelle associazioni di volontariato, con una discesa dal 3% al 2,1%. La fascia d’età che ha fatto registrare i cali più marcati è quella dei giovani tra 14 e 19 anni (-4,6%).
Le elaborazioni del Centro Nazionale Sangue prese in considerazione dal rapporto IID evidenziano poi un calo (-1,8%) dei donatori di sangue e plasma in Italia nel 2021 rispetto al 2019, con solo una lieve ripresa nell’ultimo anno. Va invece decisamente meglio, nelle statistiche del Centro Nazionale Trapianti, il trend di donazioni (+12%) e trapianti (+9%) di organi e tessuti, con un sostanziale ritorno ai livelli pre-Covid. In crescita anche i donatori disponibili nel Registro italiano Donatori di midollo osseo: al 31 dicembre 2021 erano 469.650.
Alberto Minazzi