Fare il bagno nel nostro mare dà la certezza di nuotare in acque eccellenti.
Tra Bandiere Blu e classificazioni ambientali, si moltiplicano i riconoscimenti per la qualità delle acque di balneazione veneziane.
Ma anche del Veneto e dell’intero Paese, visto che l’Italia va meglio della media europea.
Le Bandiere Blu
Al Veneto, anche quest’anno l’organizzazione non governativa e no-profit “Foundation for Environmental Education” ha assegnato 9 Bandiere Blu, 8 delle quali a spiagge del Veneziano. Si tratta del Lido di Venezia e di Venezia Certosa Marina nel capoluogo, di Chioggia-Sottomarina e Cavallino-Treporti, ma anche Jesolo, Eraclea, Caorle e Bibione (più la polesana Porto Tolle). Venezia Certosa Marina rientra anche tra le 11 spiagge più pulite d’Italia.
Sono 407, in tutto il Paese, le spiagge che hanno ricevuto il riconoscimento per il 2020.
La Bandiera Blu, istituita nel 1987 e conferita ogni anno in 49 Stati europei ed extraeuropei, premia alcuni fattori tra cui la qualità delle acque di balneazione, il turismo sostenibile, la gestione dei rifiuti, l’efficienza della depurazione e la valorizzazione delle aree naturalistiche.
In Italia, 5.400 km di acque “eccellenti”
Sulla qualità delle acque di balneazione si sofferma in particolare anche il monitoraggio effettuato dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente.
I controlli avvengono attraverso campionamenti e analisi per tutelare i bagnanti effettuati almeno una volta al mese, sugli oltre 6.000 km di mare delle coste italiane.
Le acque vengono poi classificate secondo 4 livelli di qualità, validi in tutta Europa.
Per il 2020, la qualità delle acque venete si è posizionato in classe “eccellente”, cioè la più elevata per circa il 95% , pari a 5.437.657 km di mare.
Sardegna e Puglia, rispettivamente in prima e seconda posizione, hanno totalizzato il 99,7%.
In Europa, la percentuale si ferma all’85%.
Il Veneto è tra le 9 regioni che superano il 90% di km di acque di balneazione eccellente, attestandosi esattamente al 95,9%.
Un dato ancor più avvalorato dal fatto che nessun tratto analizzato ha fatto registrare una qualità dell’acqua “scarsa”: nel 2,7% dei casi si raggiunge il livello “buono” e nel restante 1,4% quello “sufficiente”. In termini assoluti, dei 100.675 km di 96 acque di balneazione venete monitorate, 88 acque, pari a 96.540 km, sono “eccellenti”.