Curiosa indagine di Preply sui soprannomi più usati, amati e odiati all’interno delle coppie di 14 lingue diverse
Come chiami il tuo partner? Con il suo nome o con un soprannome? La netta maggioranza di noi adotta la seconda soluzione. Lo evidenzia un’indagine svolta da Preply su un campione di 1.966 persone tra 18 e 76 anni in rappresentanza di 14 lingue di tutto il mondo (arabo, cinese, olandese, inglese, francese, tedesco, greco, ebraico, italiano, giapponese, polacco, portoghese, spagnolo e ucraino).
È infatti addirittura l’87% delle coppie a rivolgersi al proprio partner con un nomignolo affettuoso. Anche perché, per il 79% degli intervistati, questo è un modo per rafforzare la relazione. Ma attenzione: anche se non ci sono “regole” per la scelta del vezzeggiativo, pur con una tendenza a preferirne alcuni, non tutti i soprannomi scelti sono ugualmente apprezzati dalla persona a cui ci si rivolge.
Amore, Baby e gli altri soprannomi più usati
Pur declinati nella propria lingua, sottolinea Preply, sono in generale 5 i nomi affettuosi più usati all’interno delle coppie di tutto il mondo: al primo posto assoluto “Babe” o “Baby”, poi “Love” (in italiano “Amore”), “Honey” (“Tesoro”) e “Dear” (Caro/a). E se in inglese si tende a scegliere “Babe”, “Baby” o “Honey”, noi italiani puntiamo piuttosto, nell’ordine emerso dalle risposte, su “Amore”, “Tesoro” e “Amo”, poi “Cucciolo/a” e “Piccolo/a”.
Riguardo al nostro Paese, il risultato del sondaggio è stato confrontato con l’uso dei termini su Instagram, dove, spiegano i realizzatori dell’inchiesta, “è più abituale condividere contenuti più affettuosi e personali”. Da un controllo degli hashtag, la classifica nostrana ha registrato così qualche modifica, con il sorpasso di “Amo” (28,5 milioni) su “Amore” (26,5), mentre “Tesoro” scende al terzo posto (613 mila hashtag).
Animali? No grazie
Una tendenza comune a diverse lingue è quella di utilizzare come soprannome per il partner un nome di animale. Gli esempi sono molteplici: “Gattino”, “Topolino”, “Orsacchiotto”, “Coccinella”, “Coniglietto” e “Gatto”, fino al più generico “Cucciolo”. In realtà, però, quest’ultimo risulta il vezzeggiativo meno gradito tra gli italiani, seguito da “Orsacchiotto” e da “Cuore”.
Tra le lingue in cui sono meno apprezzati i nomignoli di animali c’è soprattutto il polacco (nella traduzione italiana, l’ordine dei meno apprezzati vede “Rana”, al primo posto anche in ucraino, “Topolino” e “Pesce”). Tra le curiosità, il primo posto in questa classifica al contrario di “Pulce mia” sia in francese che in greco, così come è singolare, al di là degli animali, la diversa percezione di “Caro”: popolare in olandese, spagnolo e giapponese, poco gradito in tedesco, portoghese ed ebraico.
L’uso del soprannome: ogni lingua ha le sue caratteristiche
Se, come visto, l’abitudine a rivolgersi al partner con un soprannome affettuoso è una pratica che va al di là delle barriere linguistiche, diverse però risultano altre modalità riguardo a come questo avviene. Vi sono, per esempio, lingue (come cinese, olandese, inglese, tedesco, greco, giapponese, polacco e ucraino) in cui il tono della voce tende a salire, quando si pronuncia il vezzeggiativo, e altre (arabo e spagnolo) in cui invece l’intonazione scende.
Preply, piattaforma di corsi di lingue online, ha poi riscontrato, a livello globale, che il 58% delle persone non ha problemi nell’usare un nomignolo davanti agli altri, mentre il 42% non si sente a proprio agio nel farlo. Solo il 31% degli intervistati ha inoltre salvato il nome del partner nel telefono con un nome affettuoso, mentre il 69% preferisce il nome di battesimo.
Alberto Minazzi