Alla scoperta della Art Voice Academy di Castelfranco diretta dal Maestro Diego Basso:
una fucina di talenti musicali pronti a spiccare il volo
L’ Italia è da sempre il paese del “bel canto” ma mai come d’ora è un proliferare di aspiranti cantanti che si cimentano in concorsi, festival e talent show. Un “mare magnun” in cui è facile perdersi se non si hanno le idee chiare. L’Associazione Art Voice Academy è un Centro di Alta Formazione per lo Spettacolo, divenuto oggi un punto di riferimento in Veneto e non solo. L’Accademia, nata nel 2003 per iniziativa del suo direttore artistico, il Maestro Diego Basso, si prefigge di promuovere e diffondere la cultura della musica e sostenere i futuri artisti non soltanto garantendo loro una formazione di alto livello, grazie alla comprovata professionalità di tutti i docenti e all’articolata e completa proposta didattica, ma anche accompagnandoli concretamente nel loro inserimento nel mondo professionale. Di qui sono passati numerosi talenti vocali e artistici: dall’Art Voice Academy hanno spiccato il volo i “Solifonica”, gruppo vocale che è arrivato alle finali di X Factor 4, oppure Benedetta Caretta che ha vinto Io Canto e ha partecipato di recente al talent show The Voice su Rai2 ed Enrico Nordio, finalista con Morgan della seconda edizione di X-Factor. Alcuni allievi invece fanno parte del cast dei musical più importanti, tra i quali “Giulietta e Romeo” di Riccardo Cocciante e “Casanova, Amori e Inganni a Venezia” di Pierre Cardin. Un nome fra tutti quello di Antonio Orler, mestrino che a soli 17 anni ha debuttato in “Giulietta e Romeo” di Cocciante all’Arena di Verona.
Maestro Basso, data la sua radicata esperienza nell’ambito musicale e canoro, cosa si sente di consigliare ai ragazzi che intendono intraprendere questa carriera? «Di non mollare mai e di cercare di inseguire i propri sogni anche se non sono semplici da realizzare. Senza dubbio il talento innato che un ragazzo può avere è una carta vincente, però difficilmente da solo può portare a risultati importanti. Credo sia fondamentale la costanza nello studio, l’umiltà e l’esperienza che ci si crea sul palco. Mi è capitato di incontrare ragazzi che all’inizio non sembrava fossero dotati di particolari capacità, ma nel tempo, con i giusti studi e la frequentazione di corsi con docenti qualificati sono riusciti a distinguersi e a trovare la loro strada».
Cosa ne pensa dei talent show musicali che spopolano nelle trasmissioni televisive, come per esempio “X-Factor”, “The Voice”, “Io Canto”, “Ti lascio una canzone”? «Al giorno d’oggi non si può non considerare il format televisivo dei talent show, perché anche in ambito musicale sono sempre più numerosi e sono indubbiamente una vetrina di grande impatto a livello di visibilità per chi vuole arrivare al successo. Bisogna fare molta attenzione però, perché spesso possono risultare un’arma a doppio taglio: ci sono molti casi di ragazzi che sono arrivati in finale e che hanno avuto un grande successo, ma non sono riusciti a gestirlo e quindi in un attimo sono diventate delle meteore che nessuno conosce più. È fondamentale non farsi abbagliare dal successo, ma sfruttare la notorietà che dà il mezzo televisivo in modo intelligente, continuando a studiare e a perfezionarsi per riuscire a fare carriera e ad affermarsi. Mi viene in mente, ad esempio, Benedetta Caretta che, dopo aver vinto “Io Canto” a soli 13 anni, con grande umiltà, sta continuando il suo percorso fatto di sacrifici, ma anche di soddisfazioni, conciliando la scuola con la musica, ed arrivando quest’anno a partecipare al talent “The Voice” e ad altri importanti concerti».
Può essere utile ai ragazzi che hanno questa passione partecipare a concorsi e bandi di musica? «Certo, credo che i concorsi, chiaramente se organizzati con serietà e di un certo livello, possono essere un mezzo per arrivare a farsi conoscere e sono senza dubbio un modo per farsi ascoltare. Si possono prendere contatti con chi si occupa di questo per professione e magari possono nascere nuove collaborazioni; si ricevono critiche e consigli, ma in ogni caso, che si raggiunga la vittoria o meno, si tratta comunque di un bagaglio di esperienza prezioso che aiuta a crescere».
Tra i progetti futuri dell’Accademia (ogni anno nascono nuovi corsi di studio, come ad esempio il Master in Song Writer con il maestro Francesco Sartori, autore di brani di successo internazionale come “Con Te Partirò” o la nuova disciplina del Body Percussion con il docente specializzato Andrea Pedrotti) c’è anche l’organizzazione un contest, in collaborazione con l’Umana Reyer, che vuole valorizzare il talento di gruppi e solisti che desiderano far conoscere la loro musica e la loro voce mettendosi alla prova in esibizioni live. Ma di questo i dettagli verranno svelati al momento opportuno.