Dopo il decesso a Palermo, cresce la paura tra le persone. Il direttore scientifico della Società Italiana Malattie Infettive consiglia la massima attenzione, ma senza allarmismi
E’ un ragno di modeste dimensioni, apparentemente insignificante, eppure può essere estremamente pericoloso.
Il suo nome scientifico è Loxosceles rufescens, più conosciuto come ragno violino per una caratteristica macchia sul suo corpo che richiama lo strumento musicale.
In questi giorni si è riaccesa l’attenzione sull’aracnide dopo che a Palermo, un uomo di 52 anni è morto in seguito a un morso.
E il Centro anti veleni e tossicologia sta registrando un boom di chiamate da parte di persone che chiedono informazioni su cosa fare in caso di morso del ragno violino e quali comportamenti adottare per prevenire che questo avvenga.
Andreoni: “Massima attenzione all’aperto e in casa”
“Il ragno violino – spiega il virologo e direttore scientifico della Società Italiana Malattie Infettive al Policlinico Tor Vergata di Roma Massimo Andreoni – non è una novità in Italia dove è presente da diversi anni”.
“E’ vero – prosegue Andreoni – che il suo veleno può essere insidioso, tuttavia non è il caso di allarmarsi perché le situazioni in cui il suo morso ha provocato gravi conseguenze se non addirittura la morte, sono eccezionali e si tratta di episodi molto rari. In ogni caso va sempre prestata la massima attenzione”.
“All’aperto – aggiunge il medico – è il caso di guardare attentamente dove si mettono le mani evitando, per esempio, di spostare sassi dove il ragno violino può essere nascosto. In casa invece è opportuno controllare bene che non sia sulle pareti o in altri luoghi dove solitamente si rifugia”.
Identikit del ragno violino
Come si riconosce e dove si può trovare? E’ un animaletto con una colorazione marrone-giallastro e una macchia sul corpo che si estende verso l’addome che vagamente ricorda il violino. Il ragno può raggiungere al massimo 4-5 cm comprese le zampe. Una sua caratteristica è di avere 6 occhi anziché 8 (come invece la maggior parte dei ragni), disposti in 3 coppie.
In ambiente selvatico, la specie predilige gli habitat caldi e asciutti e dimora generalmente sotto i sassi o nelle crepe tra le rocce. Si è però ben adattato agli ambienti antropizzati, per questo la sua presenza è frequente nei dintorni e/o all’interno delle case.
Ha abitudini notturne e non sopporta le nostre temperature invernali. Quindi durante il giorno in casa sta generalmente rintanato nelle fessure dei muri, dietro a quadri, infissi, mobili, battiscopa o dove ci sia materiale accumulato in qualche posto dell’abitazione, in solai e scantinati come anche tra la biancheria. In estate si può trovare anche all’aperto vicino alle case e nei giardini.
Tra i ragni italiani più velenosi: che fare in caso di morso?
Il ragno violino è originario dell’area mediterranea, in particolare Europa meridionale e Nord Africa fino all’Iran. In Europa la sua presenza è accertata in Italia su tutto il territorio, nella penisola iberica, in Turchia, nel sud della Francia, in Croazia e Grecia. Ma lo troviamo anche negli Stati Uniti continentali, in Macaronesia, Sudafrica, India, Cina, Giappone, Corea, Laos, Thailandia, Australia e isole Hawaii.
“E’ tra i ragni italiani più velenosi – riprende Massimo Andreoni – e nel malaugurato caso di un suo morso, potenzialmente molto pericoloso, è opportuno tenere sotto controllo l’evoluzione. Se i sintomi, che possono comparire anche diverse ore dopo la lesione, presentano eccessivo arrossamento e rigonfiamento che si estende, bisogna immediatamente rivolgersi a un medico”.
“Oltre all’iniezione del veleno – ricorda inoltre il virologo – il ragno violino, con la sua puntura, può veicolare nei tessuti batteri anaerobi che vivono in assenza di ossigeno che proliferano e complicano il decorso della lesione che può diventare necrotica e ulcerarsi. Per questo il morso di un ragno mai va sottovalutato. In caso di morso di ragno violino accertato è sempre opportuno avere il parere di un Centro antiveleni”.
Va comunque detto che questo aracnide è per sua caratteristica molto timido e per nulla aggressivo, preferendo la fuga laddove possibile. Le morsicature sono più probabili quando si sia rifugiato all’interno di scarpe o vestiti e venga inavvertitamente schiacciato.
In ogni caso, in due terzi delle situazioni infligge un morso a secco o comunque inietta una bassa quantità di veleno, causando solo moderato indolenzimento e arrossamento locale che passa da solo in poco tempo.
Silvia Bolognini