Al Salone del Mobile di Milano, fino al 12 giugno, l’installazione dello Iuav sulle colonie delle microalghe che catturano anidride carbonica e fumi industriali
Le chiamano “foreste liquide”.
In realtà sono colonie di microalghe che risucchiano l’anidride carbonica dell’aria, catturano i gas dalle emissioni industriali e vengono poi utilizzate per ricavare nuova energia e nuove forme di biocarburante.
Succede a Venezia, protagonista in questi giorni alla Milano Design Week grazie a uno dei progetti più innovativi per ripulire l’aria in città: Foresta Liquida© .
Al Salone Internazionale del Mobile di Milano (6-12 giugno), infatti, l’Università veneziana di Architettura Iuav ha presentato un’installazione che dà concretezza alla sperimentazione in corso al Green Propulsion Laboratory del Gruppo Veritas, dove da qualche anno si lavora con le microalghe.
A Fusina, la multiutility pubblica veneziana, nell’ambito del proprio settore dedicato alla ricerca microbiologica, sta infatti puntando su dei foto bioreattori per la coltura delle microalghe e la produzione di biomasse.
Foresta Liquida©
L’installazione Foresta Liquida© ora presentata a Milano approderà poi alla Biennale di Venezia.
Nel contesto veneziano si colloca alla perfezione, tanto che i grandi cilindri che contengono le colonie di microalghe possono sembrare bricole illuminate.
In realtà, il progetto, sviluppato per la candidatura di Venezia Capitale Mondiale della sostenibilità. può essere realizzato in tutti i contesti urbani.
Come le alghe ripuliscono l’aria
Le alghe vengono alimentate con l’anidride carbonica che esce dagli impianti industriali.
Una volta separata dal fumo delle ciminiere grazie a una tecnologia chimica di ultima generazione, l’anidride carbonica viene infatti inserita in dei grandi cilindri nei quali vengono cresciute le “foreste liquide” che alla fine emettono ossigeno potendo attivare la fotosintesi clorofilliana stimolata dalla bioraffineria solare.
Le colonie di microalghe crescono in poche ore e vengono rigenerate continuamente.
Le alghe cresciute, invece, vengono alla fine essicate per dar vita a nuove forme di carburante.
Nell’area POWER to GAS – P2G del Green Propulsion Laboratory saranno progettati anche due prototipi per la sperimentazione di tecnologie biologiche avanzate nella produzione di biometano sintetico.
“Questo progetto è partito quattro anni fa ed è finanziato con fondi del Ministero dell’Ambiente e in parte di Veritas -ha spiegato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro- Stiamo investendo tantissimo sul disinquinamento di acque e terra. Qui sarà possibile sperimentare tecnologie innovative, in modo tale da individuare quale percorso intraprendere per far trovare soluzioni ecocompatibili“.