Conservare e dare accesso alle testimonianze del passato e, attraverso questo mezzo, ispirare il presente. Sensibilizzare sull’importanza della tecnologia digitale per la conservazione e diffusione del patrimonio culturale.
Sono gli obiettivi che si pone la nuova iniziativa lanciata dalla Fondazione Cini, realizzata in partnership con la spagnola Factum Foundation for Digital Technology e il Digital Humanities Laboratory della Scuola politecnica federale di Losanna (EPFL).
Si chiama ARCHiVe (acronimo per Analisi e Archiviazione del Patrimonio Culturale di Venezia) ed è il nuovo centro dedicato alla tecnologia e alla conservazione digitale del patrimonio culturale sull’isola veneziana di San Giorgio Maggiore. Un polo dedicato alle istituzioni accademiche e culturali che intendono applicare e sviluppare tecnologie emergenti e software di computer vision intelligente.
I responsabili del centro, che organizzeranno anche attività didattiche e corsi teorici e pratici, cercheranno di raccogliere all’interno dell’archivo il maggior numero possibile di dati digitali, che saranno conservati in sicurezza all’interno di ARCHiVe, attraverso l’archiviazione da parte di persone dalle origini, nazionalità e formazioni culturali più disparate.
Uno dei primi progetti (realizzato in collaborazione con Open Care di Milano) del nuovo centro riguarda la digitalizzazione di due opere di Paolo Veronese, prima e dopo il restauro con lo scanner 3D durante la mostra Homo Faber.
(ph. in apertura per gentile concessione Factum Foundation)