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Alla Fiera dei Santi, il Festival Mondiale della canzone Funebre

Alla Fiera dei Santi, il Festival Mondiale della canzone Funebre
Il logo del Festival Mondiale della canzone funebre (© pagina Facebook FMCF)

Rassegne di artisti, incontri culturali, umorismo. Come celebrare la morte per festeggiare la vita

“Funeral show, gente che allegria, questo Funeral show, piangere e follia, questo Funeral show salti balli giochi canti, niente cuori affranti in questo Funeral show!” si cantava nel 2022, ripronendo questa canzone de I Gufi durante un evento del tutto particolare.
Nei calendari, infatti, scanditi dalle feste e dai festival, poteva forse mancare qualcosa che celebrasse il rito funerario, e sua signoria la morte stessa?
All’interno dei festeggiamenti portati dalla Fiera dei Santi, nel comune friulano di Rivignano Teor (Udine), trova spazio anche un evento unico sull’intero pianeta.
Tra le giornate di giovedì 31 ottobre e domenica 3 novembre – in concomitanza con le feste ecclesiastiche dei Santi e dei Morti – si celebrerà anche il Festival Mondiale della canzone Funebre, dalle 17.30 del pomeriggio di sabato 2 novembre.

Gli appuntamenti

Diceva il direttore artistico Rocco Burtone, nel lontano 2012 (in una intervista per la rete locale): “da una cosa piccola è nata una cosa bella; io credo che questo festival migliorerà di anno in anno”, ed ecco che 12 anni dopo si continua a celebrare il rito funerario con allegria e leggerezza. Ne è un esempio la canzone vincitrice del 2022, “La Nonna Immobile” del cabarettista trevigiano Fabrizio De Poi, con la quale lo stesso ricordò la parente defunta qualche tempo prima.
Il Festival del 2024, precisa Rocco Burtone, “non sarà una gara; piuttosto, una rassegna di artisti nella quale disturberò, ogni tanto, le esibizioni”.
Ad accompagnarlo sul palco il comico-cantautore friulano più famoso degli ultimi tempi, nel panorama dell’underground italiano: Ruggero de I Timidi (divenuto famoso con la canzone “Timidamente Io”, undici anni fa), insieme a Fabiana Incoronata Bisceglia, incaricata di mantenere l’ordine (scanzonato) sul palco.

Un ospite speciale per ricordare Pierangelo Bertoli

L’edizione del 2024 è dedicata all’artista e cantastorie emiliano Pierangelo Bertoli, celebre con le sue canzoni popolari e politicamente impegnate, che verrà ricordato dallo storico collaboratore Luca Bonaffini, invitato speciale al Festival Mondiale della canzone Funebre.

Una foto d’epoca del cantautore Pierangelo Bertoli

Si susseguiranno poi, tra cantanti e musicisti, il duo di fisarmoniche Parcè No – composto da Alessio de Franzoni e Sara Rigo – e Giacomo Toni, compositore, pianista e cantante che spazia dal jazz a ciò che chiama PianoPunk, una sintesi sgarbata di questo genere musicale.

Tra gli artisti, anche Tolo Marton, ex Le Orme

A completare il programma il chitarrista Tolo Marton (ex Le Orme) – unico italiano ad aver vinto il premio del Jimi Hendrix Electric Guitar Festival nel 1988 – la band Il Mercatovecchio e il folk irlandese dei Bluegrass Baby, con le successive danze dell’accademia di danza irlandese Gens D’Ys.
In chiusura, l’evento speciale che ricorderà e reinterpreterà in chiave emozionale le opere di Lelio Luttazzi, con l’obiettivo di celebrare una vita più forte della morte stessa, ricordando i defunti con gratitudine e un sorriso.

Tolo Marton

Gli incontri culturali

Che il tema della morte venga preso sul serio dal Festival Mondiale della canzone Funebre lo testimonia la serie di incontri culturali, organizzati tra il 26 ottobre e il 1 novembre: qui si è esplorato il tema della morte come simbolo e presenza che attraversa l’arte, i conflitti e i mondi virtuali del gaming. A precedere l’evento del 2 novembre, la conferenza del giorno dei Santi tenuta dal professore di storia dell’Arte contemporanea dell’università di Udine, Alessandro del Puppo, dal titolo “L’arte morte; e neanch’io sto troppo bene”.

Forse, a forza di pensare a vivere, ci si dimentica come morire; forse, pensare un po’ alla morte, aiuta a prenderla un po’ meno sul serio, e a vivere meglio.
È con questo spirito, e con questo auspicio, che il Festival Mondiale della Canzone Funebre continua – paradossalmente – a vivere.
Si tratta, in tutti questi casi, di avere la sensibilità, e lo spirito, per esorcizzare un evento tragico, ricordandoci di quanto sia inevitabile, e forse solo un passaggio. Un modo diverso, e più fruttuoso, per celebrare la morte, festeggiando la vita.

Damiano Martin

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