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Alimentazione: in Terraferma, locali sicuri

Alimentazione: in Terraferma, locali sicuri

Si può mangiare in tutta tranquillità nei locali della terraferma veneziana. Parola di esperti.
Nel giorno in cui ricorre la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, arriva una buona notizia: acquistare cibo nei negozi alimentari di Mestre e dintorni, così come concedersi pranzi e cene fuori casa, è sicuro.
La conferma arriva dal Nucleo commercio della Polizia Locale di Mestre, che negli ultimi mesi ha battuto a tappeto ristoranti e pizzerie, locali etnici, negozi alimentari e supermercati. “Si può stare tranquilli -conferma il responsabile Stefano Gianolla – Il settore gode di buona salute”.

I controlli sull’alimentazione

L’affermazione di Gianolla è fondata su dati concreti. A partire dalla scorsa primavera, i vigili del Nucleo hanno iniziato in terraferma una serie di controlli serali in ambito enogastronomico. A supportare la loro azione, gli operatori del Servizio igiene, alimenti e nutrizione del Dipartimento prevenzione dell’Ulss 3.
Obiettivo dell’operazione, che continua anche in queste settimane, è infatti garantire la sicurezza dell’alimentazione a tutela della salute dei cittadini.
A oggi, sono stati controllati 63 pubblici esercizi e 10 negozi di generi alimentari. Ne sono scaturiti 13 verbali e la contestazione di 18 diffide amministrative per situazioni irregolari. “La prima notizia positiva – sottolinea Gianolla – è che siano stati piacevolmente sorpresi dal numero relativamente basso di verbali rispetto alla mole di controlli effettuati. Significa che il rispetto delle regole è la norma e le violazioni l’eccezione. Anche perché, secondo dato positivo, praticamente tutte le situazioni irregolari sono state subito sanate”.

La collaborazione tra Polizia locale e Ulss

Di tutte le irregolarità, poi, la gran parte riguardano aspetti minori. Solo una, localizzata nella municipalità di Favaro, ha assunto dimensioni eclatanti. È stato infatti trovato, in un locale, un frigorifero pieno di carne che è stato necessario interamente eliminare, chiudendo momentaneamente il locale.
“I costi dello smaltimento – riprende il responsabile della Polizia Locale – sono stati sicuramente più elevati della sanzione. Ma si giustificano pensando che l’interesse di questi controlli è finalizzato alla tutela dei consumatori”.
È proprio per questo che, ai vigili, si affiancano gli operatori dell’Ulss, che hanno competenze diverse.
“Se trovano locali con muffe o depositi di grassi, subito l’Ulss ordina ai titolari dell’attività di mettersi a norma. Il nostro compito, in questi casi, è quindi quello di ripassare a controllare che sia stato effettivamente fatto quanto richiesto. Ma, ripeto, devo dire che, da questa reiterazione dei controlli, i risultati emersi sono incoraggianti”, conclude Gianolla.

 

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