Hanno dai 9 ai 18 anni.
Sono giovanissimi, ma hanno saputo conquistarsi una menzione speciale dal capo dello Stato Sergio Mattarella per il loro impegno, la loro sagacia e generosità.
In 28, nell’anno della pandemia, non sono stati con le mani in mano portando invece aiuto, in vari modi, alle persone in difficoltà.
Le buone pratiche dei giovani alfieri
Qualcuno l’ha fatto prodigandosi nel volontariato, qualcun altro prendendosi cura di compagni svantaggiati, ai quali giorno per giorno, sia pure a distanza, non ha mancato di dare supporto. Alcuni di loro si sono presi l’impegno di leggere ogni giorno un testo per far compagnia agli anziani, altri hanno messo a frutto le proprie conoscenze digitali promuovendo la tecnologia tra i coetanei.
Quattro diciottenni di milano, Jacopo Rangone, Emanuele Sacco, Matteo Mainetti e Pietro Cappellini sono andati oltre. Di fronte all’impossibilità, per molti, di seguire le lezioni in DAD per mancanza di un computer, hanno creato una piattaforma, recuperato 500 computer dismessi da aziende e uffici, li hanno sistemati e regalati agli studenti che, non avendo mezzi, rischiavano l’esclusione scolastica.
A loro, il presidente Sergio Mattarella ha ufficialmente conferito l’onorificienza di alfieri della Repubblica
“per aver ridotto il divario digitale” nel Paese durante la fase più critica della pandemia.
Una piattaforma no profit
La piattaforma, tutt’ora funzionante, è nata per far fronte a un’esigenza reale e attraverso grazie all’idea di questi giovani che hanno unito le proprie competenze e passioni. L’idea è partita da Jacopo, che ha chiamato l’amico Matteo appassionato di start up e innovazione, il quale ha a sua volta contattato Emanuele, che ha competenze di programmazione e Pietro, il grafico del gruppo.
Insieme, si sono lanciati nell’attività no profit.
La loro piattaforma, PC4U.tech, mette in contatto chi regala device e chi ne ha bisogno per studiare.
Il sostegno di molti
Per far fronte alla necessità di acquistare pc non più usati, hanno lanciato una campagna di crowdfunding, che il giorno di Natale del 2020, si è chiusa con la raccolta di oltre 18.381€. Una raccolta fondi che ha ricevuto il sostegno di ben 264 persone.
Secondo una recente indagine ISTAT , il 33,8% delle famiglie italiane non ha un pc o un tablet in casa, e il 57% dei ragazzi deve condividere un solo computer in famiglia. A queste famiglie a Milano e nell’hinterland milanese, danno una mano i ragazzi di pc4u.tech
Come funziona l’aiuto degli alfieri
Nel concreto PC4U.tech funziona con un sistema di domanda e offerta e ad occuparsi di tutto sono i quattro ragazzi. Ritirano i pc o tablet dismessi, controllano che siano funzionanti e, dopo una nuova inizializzazione, li consegnano agli studenti che ne han fatto richiesta sulla piattaforma.
Il loro sito è molto intuitivo e, chi si collega, può vedere la storia e la filosofia di questi quattro studenti che hanno deciso in modo generoso di fare qualcosa per i loro colleghi più giovani meno fortunati. Ci si può collegare per fare richiesta o anche per donare un dispositivo, basta compilare un semplice form.
Valentina Rossi