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Alberto Martini e la Divina Commedia: da Oderzo a Bruxelles

Alberto Martini e la Divina Commedia: da Oderzo a Bruxelles
Alberto Martini

Il genio visionario di Martini rivive in mostre a Bruxelles, Oderzo e Milano. Dai sogni infernali della Divina Commedia alla cupa poetica di Edgar Allan Poe, un viaggio tra simbolismo e surrealismo celebra “l’artista  dei misteri”

A settant’anni dalla morte di Alberto Martini, il legame tra il grande illustratore del Novecento italiano e Dante Alighieri torna al centro di una serie di iniziative che ne celebrano l’arte visionaria e poliedrica.
A Bruxelles, la mostra “Alberto Martini e la Divina Commedia: visse Paradisiaco o Infernale nei miei sogni propone un viaggio attraverso 40 riproduzioni delle sue opere ispirate al capolavoro dantesco, mentre Oderzo e Milano esplorano altre sfaccettature del suo universo creativo, da Edgar Allan Poe alla Danza Macabra.
Un’occasione per riscoprire un artista unico, capace di coniugare simbolismo, surrealismo e dettagli enigmatici.

3 Mostre per celebrare Martini

L’esposizione belga è allestita fino al 31 marzo 2025 nella sede di Bruxelles della Regione Veneto mentre “Le storie straordinarie. Alberto Martini ed Edgar Allan Poe” sarà visitabile fino al 25 marzo 2025 a Palazzo Foscolo, a Oderzo, in provincia di Treviso, dove l’artista è nato.
La terza mostra, “Alberto Martini. La danza macabra” già inaugurata a ottobre al Castello Sforzesco di Milano e visitabile fino al 19 gennaio 2025, offre un’immersione nelle visioni enigmatiche “dell’artista dei misteri”, come lo chiamava D’Annunzio, esplorando uno dei temi più affascinanti e inquietanti della sua produzione: l’allegoria della morte.

alberto martini
L’allestimento a Bruxelles

 

Martini-Alighieri: 40 anni “insieme”

C’ è sempre stato un profondo legame tra Alberto Martini e l’opera di Dante Alighieri di cui in “Vita d’artista” (1939-1949) scrisse che “fu certamente il maggior poeta del sogno della vita, del sonno e della morte”.
Il celebre illustratore veneto ha dedicato oltre 40 anni della sua vita a reinterpretare la Divina Commedia: una colossale impresa dalla quale nacquero 298 tavole, attualmente custodite nella Pinacoteca martini di Oderzo.
Il suo legame con il capolavoro dantesco era così forte che il suo stile, ricco di simbolismo e tocchi surreali, ne è stato profondamente influenzato.

Nelle 40 riproduzioni – copia o ristampa pressoché identiche alle originali su carta- del percorso espositivo a Bruxelles, compaiono i canti e i protagonisti più affascinanti della Commedia dantesca, secondo la sua personalissima interpretazione.
Come Caronte, il traghettatore infernale che con la sua lunghissima barba conduce la barca in cui ha ammassato i dannati, che esprimono con occhi sbarrati il loro terrore. O come Beatrice, rappresentata come una creatura angelica, sotto la quale si stagliano la lupa la lonza e il leone, che rappresentano i peccati umani: l’avarizia, la lussuria e la superbia.

Martini-Poe

L’esposizione “Le storie straordinarie. Alberto Martini ed Edgar Allan Poe”, a Oderzo riunisce 120 opere accanto a prestiti museali, lavori inediti e importanti opere in collezioni private o nelle raccolte degli eredi mai esposte prima. Un’immersione totale nella poetica nata dall’incontro tra i due autori.

La mostra a Oderzo (TV)

Il percorso espositivo, che prende il via con l’autoritratto di Martini, si snoda tra le opere degli esordi dell’artista che testimoniano il legame con il paesaggio agreste della campagna trevigiana dell’ultimo decennio del XIX secolo e l’attenzione alla vita dei lavoratori e alle classi sociali meno agiate fino a quelle della sua maturazione, la sperimentazione della forma e del colore d’inizio secolo e la predilezione per l’universo femminile, oltre allo stimolo proveniente dalla letteratura straniera e la passione per il teatro e l’interesse per i Racconti straordinari di Edgar Allan Poe.
La scrittura di Poe dà un nuovo impulso all’immaginazione di Alberto Martini arricchendola di nuove allucinate visioni: scheletri, mostri, personaggi terrificanti, creando un linguaggio nuovo tra grottesco e lugubre e un’analisi particolarissima del dettaglio per rivelare significati reconditi.

Martini e la sua Danza Macabra

Al centro dell’esposizione milanese si trovano lavori di straordinario impatto, come L’Albo della morte (1894-1896), un ciclo di disegni che rappresenta un capolavoro di simbolismo macabro.
Accanto a queste opere, trovano spazio le celebri cartoline della Danza macabra europea, pubblicate dall’editore Longo di Treviso durante la Prima Guerra Mondiale, che amplificano la riflessione di Martini sul legame tra la mortalità umana e i conflitti dell’epoca.
L’esposizione è arricchita da una selezione di grafica europea, proveniente dal Gabinetto dei Disegni e dalla Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”.

Le celebrazioni per il settantennale dalla morte e un volume di studi sull’artista

Alberto Giacomo Spiridione Martini (Oderzo 24/11/1876 – Milano 8/11/1954) è stato un disegnatore, pittore, incisore e illustratore, precursore del movimento surrealista. Artista simbolista già nel 1901, fu illustratore della Divina Commedia, dell’Amleto e del Macbeth di Shakespeare, delle poesie di Paul Verlaine e dei  Poemetti in prosa di Mallarmé.  Visse e lavorò a Parigi, Londra, Venezia dove ha partecipato dal 1897 per 14 edizioni consecutive alla Biennale Arte.

Tra le iniziative di celebrazione del settantennale dalla morte www.oderzocultura.it , significativo è l’appuntamento del 28 novembre a Palazzo Foscolo di Oderzo (TV) alle 18.30 nel corso del quale sarà presentato il volume di studi “Alberto Martini. Un Artista europeo” , con 15 saggi di 13 diversi autori. L’ingresso è libero con prenotazione a prenotazioni@oderzocultura.it

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